GALLIPOLI – Il Derby dello Jonio Taranto-Gallipoli sarà un match importante per entrambe le squadre, alla ricerca di un riscatto per proseguire al meglio l’inseguimento agli obiettivi stagionali. Il Gallo di mister Germano ha voglia di dare il tutto per tutto dopo il k.o contro il Bisceglie. Gli ospiti hanno bisogno di punti per provare il salto in vetta a scapito di Nardò e Virtus Francavilla. L’incrocio, ora nell’ex Interregionale, ha precedenti illustri di ben altro calibro. 

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Benedetto Mangiapane

Quel pari in notturna– Molti, lo scorso anno, nell’apprendere l’iniziale decisione delle due squadre di giocare in notturna poi respinta dall’autorità di pubblica sicurezza, hanno ricordato il Derby dello Jonio della stagione 2005-06 in Serie C/2, con le due squadre intente a giocarsi il salto in C/1 nel posticipo serale programmato per il 20 marzo 2006, uno scontro in vetta tutto in salsa pugliese. In una cornice di pubblico da Serie A (11000 spettatori), lo 0-0 dello “Iacovone” rafforzò la leadership del Gallo, spedendo il Taranto al terzo posto: il segno X uscito dal big-match fu merito della difesa giallorossa, rocciosa nel resistere in dieci agli assalti tarantini dopo l’espulsione di Iennaco cogliendo anche un palo con Nacho Castillo. A riprova della massiccia prova difensiva, il miracolo di Lafuenti al 40’ che chiuse la porta alle speranze rossoblù tutte riposte nel tiro di Di Domenico.

Destini separati– In parità finì anche l’incrocio della stagione 2006-07, con le due squadre neopromosse in C/1. I rossoblù di Papagni non riuscirono a regolare il secondo Gallo di Auteri: al vantaggio gallipolino di Gianni Califano, siglato al 21′, non seguì la rimonta tarantina, con il solo gol di Andrea Deflorio, siglato due minuti dopo, a riequilibrare la situazione per l’1-1 finale, datato 25 febbraio 2007, che costruì un altro mattoncino della prima salvezza gallipolina. Vittoria rossoblù per 2-1 nella stagione seguente, quella della finale playoff persa dal Taranto, guidato in panca da Marco Cari e in campo dalle stelle Cutolo, De Falco e Mancini, contro l’Ancona. Alla quarta giornata, il 16 settembre, il Gallipoli di Bonetti, poi esonerato a favore di Patania, non riuscì a strappare punti allo “Iacovone“; fu il gol di Ascenzi al 96′ a decretare il successo tarantino, spinto inizialmente dal vantaggio di Dionigi e parzialmente recuperato al 70′ dalla rete giallorossa di Di Gennaro. Nonostante i cambi in panchina, fu una stagione sommariamente tranquilla per i giallorossi, salvi virtualmente già a molti turni dalla fine del campionato.

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Beppe Genchi, attaccante del Taranto

Successo da B– Risultato invertito, e obiettivi ben diversi per le due squadre, nell’annata 2008-09: il Taranto, dopo lo smacco subito contro i marchigiani in finale, non ingrana la giusta marcia navigando nelle zone basse della graduatoria e assiste alla scalata trionfale del Gallipoli del “principe” Giannini. Taranto-Gallipoli della 15^ giornata è una delle pietre miliari di quello storico campionato vissuto sulle rive salentine dello Jonio. il 3-5-2 dell’ex centrocampista della Roma imballa lo schieramento avversario e i gemelli del gol Ciro Ginestra e Davide Di Gennaro danzano sul rettangolo verde. Ginestra al 28′ firma il vantaggio con una traiettoria perfetta da fuori area e al 52′ l’ex Lucchese conclude al meglio la sua fuga nel cuore della difesa tarantina con un destro in buca d’angolo che beffa Faraon. Il solito Dionigi, esponente del “guardiolismo” nella città dei Due Mari con la nomina per la panchina pochi mesi dopo, dimezza lo svantaggio ma non basta: il Gallipoli è corsaro a Taranto.

Mangiapane non basta– Emozioni forti anche nell’ultimo precedente dello scorso anno, in Serie D. Il Gallipoli guidato dall’allenatore-giocatore Benedetto Mangiapane spaventò non poco il Taranto allora guidato da Piergraziano Battistini, in lotta fino alla fine con l’Andria ed il Potenza per la vittoria del campionato. Il 3-2 finale per i rossoblù fu figlio di un’accelerazione pazzesca impressa dai ventidue in campo negli ultimi venti minuti di partita. Un primo tempo con la retroguardia gallipolina efficiente nel far la guardia all’attacco comandato da Beppe Genchi celebrò Ugo Gabrieli, autore di una paratissima su D’Avanzo dopo gli errori di mira di Genchi e Ibojo. Una sostituzione per parte, Mignogna per D’Avanzo e Mattia Negro per Canzoneri, accese una partita prima bloccata sullo 0-0. Mignogna, a due minuti dall’ingresso, siglò l’1-0 girando in rete un buon assist di Genchi. L’eclettico fantasista ricambiò il favore poco dopo al bomber barese, autore del 2-0 per il Taranto. L’avvicendamento più importante era però pronto ad essere sdoganato: Benedetto Mangiapane svestì i panni del mister ed entrò sul terreno di gioco rilevando Santonocito e rivoltando la partita come un calzino su due calci di punizione calciati in porta da distanza siderale. Prima una traiettoria beffarda ingannò Mirarco, non perfetto sulla respinta a favorire il tap-in di Negro, e poi, a due minuti dal 90′, un’altra sassata che innesca una mischia in area risolta dal tocco di Di Maira. Emozioni finite? Macchè. L’orgoglio del Taranto portò però all’impresa, propiziata dall’altro hombre del partido Mignogna, autore di una palla liftata al 50′ della ripresa per il facile tocco in rete di Gabrielloni. Ci sarà un’altra altalena di emozioni allo “Iacovone”?   

L’andata– Oltre all’incrocio in Coppa Italia, finito 3-0 per il Taranto davanti a pochi intimi, la gara d’andata è stata l’ennesima partita decisa alla fine, infatti, la vittoria rossoblù contro un bel Gallipoli è arrivata soltanto alla fine grazie ad un guizzo di Esposito, bravo a capitalizzare in mischia un bel cross di Genchi. Il Gallo, ottimo nel difendersi, ha sfiorato anche il colpaccio poco prima di capitolare con un tiro sporco di Martena finito a pochi centimetri dal palo. Era la prima partita di mister Campilongo, prima subentrato e poi sostituito da Michele Cazzarò. 

Qui Taranto– Vincere e sperare in un passo falso delle battistrada Virtus Francavilla e Nardò. Il Taranto giunge alla trasferta di Gallipoli con il morale a mille, figlio dei sette risultati utili consecutivi, 5 vittorie e due pareggi, che l’hanno riavvicinato prepotentemente alla vetta della classifica, lontana solo due punti. Quando due mesi fa Cazzarò risiedeva sulla panchina del Taranto dopo la parentesi Campilongo, la distanza dalla capolista Virtus era di 10 lunghezze. In un contesto sicuramente molto positivo, nel quale c’e’ stato anche un forte riavvicinamento tra staff tecnico, società e tifosi, c’è una preoccupazione per il tecnico tarantino: l’assenza di De Giorgi, jolly della squadra, che nella partitella del giovedì si è procurato una frattura composta della clavicola sinistra. Per sostituirlo, Cazzarò sta pensando ad un cambio di modulo, riproponendo il 4-3-3, con l’arretramento di Nosa e Guardiglio (o Marseglia) sulla linea di difesa e l’inserimento di Mbida in un centrocampo con Marsili ed il rientrante Ciarcià. In attacco, dovrebbe essere confermato il tridente composto da Gaetano, Genchi e Siclari.

(si ringrazia Matteo Schinaia, direttore responsabile di tuttosporttaranto.com)

 

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