LECCE- (di Gabriele De Pandis)– Sette partite alla fine. Sette partite per inseguire il sogno Lega Pro. La sosta della Serie D di ieri, fermatasi per l’impegno della Rappresentativa alla Viareggio Cup permette un primo bilancio della corsa al vertice, gara che sembra riservata alle prime quattro classificate Virtus Francavilla, Nardò, Taranto e Francavilla sul Sinni. Sembra attardato il Fondi (quinto a 43), reduce dal cambio in panca con Mariani al posto di Pochesci. Anche se una vittoria casalinga contro la Virtus potrebbe alimentare qualche sogno di primo posto, è più probabile che la compagine laziale cerchi di assestarsi nell’ultima piazza disponibile per disputare i play-off, infatti Pomigliano (40), Bisceglie e Potenza (38), squadre dal percorso di stagione contrapposto per rendimento e umore, potrebbero insidiare la posizione che porta al post-season.

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Tonio Calabro, allenatore della Virtus Francavilla

VIRTUS FRANCAVILLA (1°, 53pt.)– Forte negli scontri diretti, in difficoltà con le altre. La Virtus Francavilla ha perso parte del suo bonus in campionato nei recenti pareggi con Serpentara, Pomigliano e Manfredonia (casa) e Marcianise (fuori). Paradossalmente, quindi, il prossimo impegno in quel di Fondi prima della sosta pasquale potrebbe segnare l’inversione di rotta della favorita per il salto in Lega Pro, attesa però, dopo l’impegno casalingo con il Picerno, da due trasferte consecutive (Bisceglie e Torrecuso, potenzialmente già “tranquille”) prima del rush finale Gallipoli-Turris-Isola Liri. Il calendario non è proibitivo, ma è da vedere come il gruppo di Calabro reagirà al fiato sul collo da parte delle concorrenti, soprattutto in caso di mezzo passo falso nel Lazio…

COSA VA: La sosta potrebbe esser arrivata nel momento giusto per fare quadrato attorno ai problemi e riprendere al meglio preparando con calma l’insidiosa partita di Fondi. L’animus vincente di Calabro (due promozioni in D negli ultimi due anni con Gallipoli e Virtus la stagione passata), impeccabile nei momenti caldi delle corse all’obiettivo grosso, potrebbe contribuire a spingere la squadra brindisina, la più completa delle pretendenti al vertice per organico, al compimento dell’ultimo sforzo.

COSA NON VA: La pareggite è un problema da debellare al più presto per non mandare in fumo tutto. 6 segni “X” in 8 partite (ben cinque 0-0 e vittorie solo negli scontri diretti a Francavilla sul Sinni e in casa col Taranto) hanno pian piano dilapidato un considerevole vantaggio sulle inseguitrici, imperfette comunque nella rimonta.

PUNTO DI FORZA: Il potenziale offensivo a disposizione di Calabro, seppur in difficoltà, è d’indubbio valore. Inceppata una bocca da fuoco, ne sono pronte altre due. Picci (trascinatore nelle ultime giornate)-Montaldi-Masini è, sulla carta, un tridente da Lega Pro. Oltre alla garanzia-Calabro, in difesa ci sono i vecchi leoni De Toma, Vetrugno e Taurino a suonar la carica…

PUNTO DEBOLE: Qualche individualità prestigiosa, soprattutto tra i nuovi, sta steccando troppi impegni, e soltanto l’apporto della “vecchia guardia” dello scorso anno ha permesso di rimanere a galla.

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Mister Nicola Ragno

NARDO (2°, 51pt.)– Cinque partite senza i tifosi amici nel momento più importante della stagione, quando il sogno Lega Pro è lì pronto ad esser corteggiato, possono frenare l’indomabile e sorprendente Toro di mister Ragno, atteso dalla prova di maturità del “Viviani” dopo le due vittorie nelle ultime trasferte con San Severo e Gallipoli. In casa, fatta eccezione per gli scontri diretti, con pareggio costante, i granata nel 2016 non sbagliano un colpo. Va bene l’assenza dei tifosi (da vedere l’iter del ricorso che il sodalizio neretino inoltrerà) ma Serpentara, Pomigliano e Manfredonia (abbordabili) sono più che avvisate.

COSA VA: Dopo l’inverno nero con otto turni senza vittorie, il Nardò ha ripreso la marcia da battistrada al momento giusto, e anche il derby col Taranto, seppur caratterizzato da tanti rimpianti, ha celebrato la forza di una squadra che non teme nessuno. La difesa del Nardò, con la sicurezza dell’under Chironi e gli automatismi perfetti del coriaceo duo Lanzolla-Allegrini, è una garanzia. Il Toro, la miglior retroguardia del campionato, ha subito più di un gol soltanto 3 volte in 27 partite.

COSA NON VA: Lo 0-0 con i rossoblù, dall’altra parte, ha interrotto il filotto di cinque vittorie consecutive e, per la dinamica del pareggio, è da vedere se la sosta sia stata lenitiva o abbia un po’ raffreddato i bollenti spiriti di un gruppo coeso e unito anche nelle avversità. Vincere uno scontro diretto in casa, poi, sarebbe stato vitale per alimentare al meglio le velleità di promozione. Basterà un’eventuale imposizione a Francavilla sul Sinni a rimediare questo score?

PUNTO DI FORZA: Un reparto difensivo roccioso e un mister attento nei minimi particolari come Nicola Ragno, guida di una squadra compatta e formidabile con più vesti tattiche che la rendono imprevedibile. Il grimaldello dei granata è poi il gioco sulle fasce, con Palmisano, Aperi e Presicce frecce pronte a colpire in qualsiasi momento. In più, la batteria degli under a disposizione di Ragno è tra le più importanti dell’intera Serie D.

PUNTO DEBOLE: I due turni di squalifica inflitti al “Giovanni Paolo II” dopo il derby con il Taranto peseranno non poco sulle prestazioni del Nardò, letteralmente spinto dal calore dello stadio amico, letterale fortino dei successi granata in un campionato dove gli obiettivi iniziali non erano certo corrispondenti alla lotta al vertice. Non godere dell’apporto dei propri supporters nel momento clou della stagione non gioverà di certo ai granata, un po’ corti nelle scelte offensive in attesa di Romeo.

Michele Cazzarò
Michele Cazzarò

TARANTO (3°, 49pt.)– La squadra con il calendario all’apparenza più facile, per successione degli avversari e per distribuzione degli incontri casalinghi (quattro partite allo “Iacovone” e tre in trasferta con l’unico scontro diretto all’ultimo turno con eventuali giochi parzialmente già fatti). In quattro turni, i ragazzi di Cazzarò calcheranno per tre volte il terreno amico, e la trasferta che precederà il doppio turno casalingo Potenza-Serpentara sarà nella vicina Gallipoli, per un Derby dello Ionio con i rossoblù largamente favoriti. Il pareggio nell’altro derby con il Nardò, conquistato in 10 contro 11, ha dato vigore al Taranto, l’unica big che sta riuscendo ad avere continuità di risultati.

COSA VA: Dopo la sconfitta nello scontro diretto di Francavilla Fontana, il Taranto ha inanellato una serie positiva di sei risultati utili che ha permesso di rosicchiare punti alla testa. Quattro vittorie nelle ultime sei partite denotano una ritrovata stima nelle capacità di una rosa d’indubbio valore.

COSA NON VA: Lo zero alla voce scontri diretti vinti, fatta eccezione per il 2-0 al secondo turno contro il Fondi a gerarchie naturalmente non definite, non può essere un segnale non trascurabile, soprattutto se si guarda all’obiettivo della vittoria del campionato. Il Taranto non è padrone del suo destino, e alla lunga questa situazione può essere logorante.

PUNTO DI FORZA: La ritrovata verve realizzativa di Beppe Genchi (vice-capocannoniere a 18 gol dietro Meloni, a 24) ha messo alle spalle le polemiche del girone d’andata. In più, il ritorno in panchina di mister Cazzarò sembra aver ridato una discreta coesione al gruppo, rivoluzionato e rafforzato nel calciomercato di gennaio con gli innesti, tra gli altri, di Siclari, Yeboah, Mbida e Nosa.

PUNTO DEBOLE: La pressione della piazza potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Caldissima e facilmente avvezza all’entusiasmo, Taranto è ancora diffidente con questa squadra, reduce da un campionato travagliato che soltanto gli errori delle concorrenti (pareggite della Virtus Francavilla e incapacità del Nardò nel vincere lo scontro diretto) hanno mantenuto ancora in gioco.

Ranko Lazic
Ranko Lazic

FRANCAVILLA IN SINNI (4°, 47pt.)– Riavvicinatosi dopo il successo del turno scorso contro la Turris, concomitante ai punti messi in saccoccia da Virtus, Nardò e Taranto, il Francavilla in Sinni è a “-6” dalla vetta. Il calendario dei sinnici, caratterizzato da tre partite contro squadre di metà classifica nelle prossime quattro giornate (Isola Liri, San Severo e Potenza intervallate dalla partita con l’Aprilia in lotta per non retrocedere), sarà concluso da due scontri diretti (saranno ancora definiti tali?), entrambi tra le mura amiche. Nardò e Taranto dovranno testare le proprie ambizioni all’esame dello stadio “Fittipaldi”.

COSA VA: La squadra di mister Lazic, una vita sulla panca del Francavilla in Sinni, è la sorpresa del campionato. Essere lì a lottare con le big è già il più grande successo della squadra lucana, un’autentica mina vagante.

COSA NON VA: Con la Turris (0-3) è tornata la vittoria dopo ben 4 turni, tra cui il k.o. interno con la Virtus, senza il bottino pieno. Troppo poco per rimontare fino in vetta.

PUNTO DI FORZA: Gli automatismi creati da Lazic con una squadra che da centrocampo in avanti ha dimostrato di godere di ottime individualità: Sekkoum, Gasparini, Aleksic che spesso sono risultati determinanti in alcune circostanze.

PUNTO DEBOLE: La mancanza di riserve all’altezza impedisce a Lazic i dovuti cambiamenti a gara in corso e le contromosse adeguate ad ogni eventuale stato di emergenza in caso di squalifiche e infortuni. Il fatto di aver realizzato molto in questo campionato, sovvertendo i pronostici, potrebbe far mollare la presa.

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