NO fumo 2LECCE – Al via da oggi una serie di nuove norme varate per incentivare lo stop al fumo, soprattutto tra i più giovani. Si va da immagini choc sui pacchetti di sigarette accompagnate dal messaggio “Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene”, informazioni a sostegno di chi vuole smettere con la segnalazione del numero verde a cui rivolgersi (800.554088), al divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte.

Sono alcuni tra i principali divieti introdotti con il decreto di recepimento della direttiva UE sul tabacco, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale avvenuta il 18 gennaio scorso. Tra le misure varate c’è l’introduzione di immagini forti e informazioni per dissuadere i consumatori di “bionde”. Inoltre, sui pacchetti sono proibiti elementi promozionali ed è vietata la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina ed aromi (mentolo, vaniglia, erbe, spezie, ecc.) che ne modificano odore, gusto ed intensità di fumo che sia trasmessa all’interno di programmi rivolti ai minori e nei 15 minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi in televisione nella fascia oraria dalle 16 alle 19.

NO fumoNon saranno più venduti i pacchetti da 10 sigarette e le confezioni da arrotolare con meno di 30 grammi di tabacco, molto richieste tra i giovanissimi. Arriva anche lo stop al fumo in auto in presenza di minorenni e di donne in stato interessante. Tra gli altri divieti introdotti, ma non previsti dalla direttiva, figura quello di vendita ai minori di sigarette elettroniche contenenti nicotina ed il divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali, oltre all’inasprimento delle sanzioni per la vendita ai minori, fino alla revoca della licenza.

Se e quanto quest’ennesima iniziativa potrà far registrare risultati positivi resta, ad ogni modo, un’incognita. Pare semmai giunto il momento di fare una seria ed obiettiva valutazione degli altissimi costi che le cure per patologie legate al tabagismo comportano per le casse dello Stato e le relative conseguenze per la disastrata (soprattutto al Sud) Sanità italiana. Forse sarebbe il caso che le Istituzioni gettassero una volta per tutte l’ipocrita maschera e si decidesse, magari una volta per tutte, di non commercializzare più sigari, sigarette e affini e rinunciare ad uno dei maggiori introiti per le casse statali ma che poi vengono svuotate da spese ingenti per fronteggiare una delle principali cause di decessi per malattie legate al fumo attivo e passivo.

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