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Mister Nicola Ragno

NARDÒ- Un pareggio che sa di vittoria, soprattutto per la natura della prestazione e per le variabili che hanno complicato e non poco il cammino del Nardò contro il Fondi. L’allenatore del Toro Nicola Ragno pone l’accento proprio sul rendimento dei suoi: “Siamo tornati il Nardò di mesi fa, c’è rabbia per non essercela giocata alla pari ma anche in dieci la squadra ha fatto benissimo. Abbiamo attaccato lo stesso, raccogliendo palle gol pulite, in più la fase difensiva è stata quasi perfetta. In ogni caso non è facile giocare contro il Fondi, una squadra con tante qualità in ogni reparto. Giocare in 10 dal 18’ del primo tempo poi è complicato contro una grande squadra. Abbiamo preparato la partita in due giorni e sabato abbiamo anche avuto due infortunati under, Montinaro e Mancarella. A fine partita non sapevo se gioire per la prestazione o rimproverarmi qualcosa per il risultato. Sull’1-1 non ci siamo demoralizzati, abbiamo concesso poco al loro reparto offensivo, formato da giocatori di un certo livello. Per me, a livello di individualità, il Fondi è la squadra più forte

Il trainer molfettese identifica nella velocità di gioco il punto debole del Fondi: “Avevano difficoltà nei ritmi, alzando l’asticella loro concedevano un po’. Il centrocampo? Oretti, Vicedomini e Gigante hanno fatto una gran partita, giocando aggressivi e sul pezzo. Il 3-5-2, anche in fase difensiva con Cassano, Martinez e Allegrini dietro, è stato disegnato per non concedere nulla ai loro trequartisti andando avanti allo stesso tempo. In 10 poi siamo passati al 4-4-1 con Presicce punta e siamo riusciti ad essere ancora pericolosi. Siamo stati molto vivi”.

L’espulsione di Malcore è stigmatizzata dal tecnco, voglioso di evidenziare quanto di buono fatto dai ragazzi: “Siamo penalizzati da qualche situazione evitabile, non abbiamo avuto ancora nessun rigore pur raggiungendo spesso l’area. Passare in vantaggio e giocare all’attacco contro una squadra così è un gran bell’atteggiamento. Spero di recuperare Romeo e di avere qualche altro innesto per esser tranquillo numericamente e giocarmela con le grandi. Il Fondi è partito per vincere e a dicembre ha aggiunto altri elementi per confermare le proprie qualità”.

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Sandro Pochesci, tecnico del Fondi (fonte web)

Sandro Pochesci, tecnico del Fondi, non è d’accordo quando si parla di direzione arbitrale da rivedere: “Per me l’arbitraggio è stato all’altezza. Il direttore di gara farà strada, non è facile gestire una partita così alla sesta presenza in Serie D. Ho fatto i complimenti a due arbitri quando giocavo, Paparesta e De Santis, giudicati per la loro carriera da fischietti. L’espulsione ha cambiato l’andazzo al match, dopo il rosso in campo c’era una sola squadra, il Nardò con il sangue all’occhi, che meritava di chiudere il primo tempo 3-0”.

L’allenatore rossoblù poi giudica i suoi ragazzi, ancora non pienamente efficienti lontano dalle mura amiche: “Noi siamo partiti molto bene, poi dopo il rosso siamo rimasti in bambola. Su un’occasione c’è stato il palo e il portiere ha fatto il suo. Oggi ho visto Palmisano, da tempo non ammiravo un calciatore così e non mi spiego perché sia ancora in Serie D. Il Fondi gioca a calcio, ma fuori casa ancora dobbiamo tirare fuori gli attributi. Nessuno, in questo campionato, ha due mezzepunte come Tiscione e D’Agostino. Abbiamo costruito la squadra per un altro campionato, non per fare la guerra, abbiamo difficoltà sui campi pugliesi. È un campionato difficile. Noi Meloni-dipendenti? Abbiamo Iadaresta e D’Agostino. Il progetto di questa squadra è giocare con due punte e un trequartista”.

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