lecce messina papiniLECCE (di Tiro di tacco) – Nel calcio si può amare Zeman ed anche Mazzone: non conta il metodo, ma lo spirito con cui lo si applica. Fatta la necessaria premessa, passiamo ad analizzare la partita di sabato. Il Messina che aveva subito solo 6 gol in totale, di cui 5 fuori casa (tra questi, due ne aveva presi a Foggia), ha la miglior difesa del campionato (sia nel complesso casa-fuori sia, insieme ad altre, prendendo in esame il solo dato fuori casa) ed è squadra molto organizzata, probabilmente la migliore squadra vista quest’anno a Lecce dal punto di vista tattico; perciò credo che i ragazzi di mister “Carletto” Braglia (l’appellativo se l’è meritato stavolta…) abbiano compiuto un capolavoro tattico coronato dal valore tecnico che il gruppo si ritrova.  

E lo hanno compiuto soprattutto nel primo tempo, quando si è sentito qualche velato mugugno da parte di molti tifosi insoddisfatti. L’hanno compiuto riuscendo a rimanere compatti contro un avversario che nella prima frazione di gioco era riuscito a non disunirsi in fase difensiva ed a ripartire in modo organizzato.

Un equilibrio non facile da mantenere quando si sbatte contro un muro ben organizzato, un muro che può farti rimbalzare un pallone sul muso in qualunque momento… Il Lecce ha avuto testa e sostanza per fornire una prestazione come quella del primo tempo che, messe insieme, sono sinonimo di qualità (a tal proposito bentornato Salvi, quanto mi sei mancato). 

Un lavoro ai fianchi dell’avversario, per usare un termine pugilistico, sempre quello del primo tempo, che ha dato i suoi frutti nel secondo, con in campo la squadra giallorossa di casa pronta a punire l’avversario fattosi più “presuntuoso” al quale non è stato concesso se non un tiro degno di tale nome; vero è che i siciliani  in fase offensiva sono apparsi un po’ monotoni, con la loro idea di gioco basata sul giro-palla con la verticalizzazione sul terzino che, altissimo, tagliava in area. 

Concludo citando qualche singolo ma, tranne rare eccezioni, tutti hanno giocato benissimo come i vari Curiale (una boa acchiappa-palloni fantastica e non solo, è stato fondamentale nei minuti del secondo tempo che hanno preceduto il vantaggio) Salvi, Cosenza ed il grande Checco Lepore che fa scendere in campo insieme a lui tutti noi tifosi.

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Dal 1995 in redazioni televisive (Tele C 10, TV10, Top Video, Canale 8, Video Salento, TeleSalento e L'ATV) con conduzione di trasmissioni sportive, culturali, telegiornali (Studio10 News, 10 News, Tg8, VS Notizie) e trasmissioni sportive (Fuoricampo, Bomber, Replay, Leccezionale TV), politiche (elezioni e referendum), sociali (Telethon '97); programmi d'approfondimento e commenti di eventi sportivi. Carta stampata: Il Corriere del Mezzogiorno, LecceSera, Il Paese Nuovo, Espresso Sud, Città Magazine, Fuorigioco, L'Ora del Salento, Il GialloRosso. Web: dal 1999 al 2001 redattore per leccesette.it Nel 2002/'03 redattore de legiraffe.it Dal 2006 al 2009 direttore responsabile de “Il Picchio Magazine” Dal 2006 al 2021 direttore responsabile de “Il GialloRosso” edito dal Lecce Club CC; Dal 2006 al 2010 corrispondente dal “Via del Mare” per Italia 7 Gold per “Diretta Stadio” Dal 2012 opinionista fisso de “Palla prigioniera” su corrieresalentino.it e dal 2016 de "Cuore Giallorosso" su salentotelevision.it Dal 2012 addetto stampa delle associazioni “Noi Lecce” e "Passione Lecce" Dal 2013 direttore responsabile de leccezionale.it e conduttore di "Leccezionale TV" Dal 2021 conduttore di "Passione Lecce 1908" su salentotelevision.it Dal 2022 caporedattore di leccesette.it

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