Davide Moscardelli, attaccante del Lecce LECCE (di Tiro di tacco) – Il primo pensiero che mi è venuto in ripensando alla partita di domenica scorsa, più del dato che avessimo fatto gol con i nostri tre attaccanti e prima di altri aspetti della partita, è stato il ricordo della gara disputata dal Lecce contro l’Andria a parti invertite. Sì, perché nel calcio spesso capita che i conti tornino e così come a noi era capitato di perdere quella partita al di là dei nostri demeriti, allo stesso modo l’Akragas non ha raccolto ciò che le è stato concesso sul piano agonistico. Si è trattato di una vittoria basata sulla differenza tecnica, perché sul piano agonistico i nostri avversari ci sono stati superiori, specie nel secondo tempo. 

Andando al sodo, in due trasferte il Lecce ha messo 4 punti in “saccoccia” (cit.) che lo proiettano al secondo posto; nel calcio si può essere i più convinti esteti, ma è il risultato che conta più di ogni cosa. Quello che si sta giocando quest’anno è il solito, durissimo campionato di Lega Pro in cui i pronostici sono facili da sbagliare ma di certo si può dire che il Lecce se lo “giocherà”, non fosse altro perché penso che partite come le ultime due sarebbero finite con una sconfitta ed un pareggio sino alla scorsa annata… Un’ultima considerazione: aspetto sempre con impazienza Stefano Salvi, che darà equilibrio (vero “mesciu Carletto” Braglia?) al centrocampo e sono sempre più incuriosito dal “jolly” Vècsei (e qui credo che il mister stia preparando il suo capolavoro). Concludo affermando che, oltre all’ordine tattico, non mi dispiacerebbe se riuscissimo a giocare un po’meglio al calcio, gli uomini per farlo ci sono.
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