Davis CurialeLECCE (di Italo Aromolo) – Va tutto storto a Davis Curiale, persino la scelta di indossare i guanti poi sfilati una manciata di secondi dopo il suo ingresso in campo in Lecce-Matera. Abulico nei movimenti, indolente nei contrasti, impreciso negli appoggi più elementari: il calciatore di Colonia deve ritrovare se stesso per tornare quel bomber che ha condotto in Serie B il Frosinone e che bene anche ha fatto nel secondo campionato italiano con la maglia del Trapani. Ad oggi, dopo 11 giornate e quasi 500 minuti nelle gambe, l’attaccante del Lecce è ancora a secco e la squadra sta soffrendo terribilmente la sua assenza in zona gol. Mister Braglia lo aspetta, la società lo difende e pure la tifoseria non lesina messaggi di incoraggiamento: Davis promette di esserci e continua a dannarsi, in attesa di quella giocata – un colpo di nuca, un rimpallo casuale, un tiro deviato – che lo inneschi definitivamente sulla strada del gol. E fa bene aggiungiamo noi, perché la storia recente del Lecce insegna che non c’è rinforzo più prezioso di un bomber in difficoltà aspettato con successo.

MoscardelliDavide Moscardelli è stato un oggetto misterioso per i primi due mesi della scorsa stagione. La discesa in Lega Pro, il fisico non propriamente allenato e l’età avanzata avevano sollevato non poche incognite sulla validità dell’attaccante italo-belga. Questo almeno fino alla trasferta di Messina (settima giornata del campionato), quando il bomber barbuto si inventò una traiettoria che di fatto ha stravolto il suo rapporto con Lecce ed il Lecce: da ombra di Fabrizio Miccoli a pilastro insostituibile dell’attacco, da testimonial della sua linea d’abbigliamento, a simbolo mediatico dell’intera squadra, da lento e farraginoso carrarmato, a leone indomabile da cui aspettarsi sempre un’offensiva imprevedibile.

Giacomo BerettaLa storia di Giacomo Beretta è ancora più caratteristica. Il giovane attaccante arrivò a Lecce nell’estate del 2013, in prestito dal Milan con un curriculum di appena tre campionati professionistici alle spalle. Complici alcuni problemi fisici e la serrata concorrenza in attacco, trovò pochissimo spazio e non andò mai a segno fino alla sosta natalizia. Ma anche in questo caso bastò un’intuizione come il gol di pallonetto in Nocerina-Lecce per cambiare il destino del campionato suo e di quello del Lecce: in pochi immaginavano quanto la squadra di mister Lerda sarebbe dipesa dalle sue capacità di difendere il pallone, seminare gli avversari in dribbling e spaziare su tutto il fronte d’attacco.

E che dire infine di Luis Muriel, acquistato l’ultimo giorno di mercato nell’estate 2011 e praticamente inconsistente fino alla fine del girone d’andata? Oggi è una delle più promettenti realtà del calcio italiano, ma allora i tifosi del Lecce dovettero aspettare fino al 4 dicembre (Napoli-Lecce 4-2) per vedere il suo primo gol in maglia giallorossa, un piazzato di destro dopo aver superato in velocità il difensore avversario Aronica. Il prossimo sarà Curiale?

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