numeri cataniaLECCE (di Italo Aromolo) – Vince solo la nostalgia nella sfida tra Lecce e Catania, nobili decadute del grande calcio che si affrontano nel pantano della Lega Pro all’ inseguimento degli antichi fasti. Al “Via del Mare” finisce 0-0 una gara molto tecnica e non certo noiosa, in cui il Lecce ha cercato con maggiore caparbietà il risultato pieno e l’avrebbe pure meritato per un’interpretazione più aggressiva della fase offensiva. I due allenatori si sono detti entrambi soddisfatti della prestazione dei propri ragazzi: Asta per aver messo alle corde la squadra più quotata del torneo, Pancaro per essere uscito imbattuto dal primo vero test ad alto tasso di insidie. Nella nostra consueta rubrica “Match&Numeri”, analizziamo le statistiche del match.

I NUMERI – Poteva essere la gara della svolta e invece quella contro gli etnei si è rivelata interlocutoria nel processo di crescita della formazione giallorossa. Dove per interlocutoria non intendiamo l’assenza di indicazioni utili da quella che, anzi, molti hanno definito come la miglior prestazione stagionale, ma la conferma di quelli che erano e rimangono pregi & difetti della formazione salentina.

lecat2Tra i bollini verdi ci sono da registrare sicuramente i progressi del settore difensivo, che per la prima volta in stagione è potuto scendere in campo con gli stessi uomini della partita precedente. Beduschi-Camisa-Freddi-Liviero hanno scolorito senza troppe difficoltà i vivaci attaccanti avversari, che solo nei primi quindici minuti hanno provato a sfibrare la terza linea giallorossa. Tant’è vero che l’unico tiro in porta è stato quello di Calderini a metà del secondo tempo, un’intuizione da fuori area parata in tuffo da Perucchini. Tra i pregi, dicevamo, quello di far tirare poco in porta gli avversari: se il Catania sabato ha fatto un solo tiro in porta, due settimane fa la Casertana ne aveva fatti zero, il Martina 1 e la Juve Stabia 2. Eccezion fatta per la gara con l’Andria, si può dire la difesa di Asta abbia subìto 4 tiri in tutto il campionato.

Quelli che, mediamente, riesce a produrre il Lecce in una sola partita. E qui veniamo ai difetti. Contro il Catania sono stati effettuati 6 in porta e 7 fuori respinti, ma nessun gol. E non è che il portiere rossoazzurro Liverani sia stato chiamato agli straordinari. Nelle precedenti apparizioni, sempre escludendo la gara con l’Andria, sono stati effettuati complessivamente 17 tiri in porta e 3 gol. Quindi, se agli avversari possono bastare 2 tiri per andare in gol, per ottenere lo stesso risultato il Lecce ne deve produrre circa il triplo. Un lusso che evidentemente la formazione di mister Asta non può permettersi e una preoccupante tendenza da invertire al più presto.

C’è un altro dato che può aiutare a far luce nello strano conto in sospeso tra il Lecce e le proprie capacità realizzative, ovvero quello dei legni colpiti. Contro gli etnei è stato Doumbia a prendere il montante con un traversone sbilenco, a Martina il palo si è opposto a Diop e la traversa a Camisa, infine, contro la Juve Stabia, Lepore è andato incontro a un doppio sfortunatissimo legno nel giro di pochi minuti. Il totale fa 5 tra pali e traverse. Gli avversari paiono nati con la camicia insomma, anche perché loro di pali ne hanno presi zero in cinque partite. Ma se è vero che buona fortuna (o sfortuna) non dura

Di seguito tutte le statistiche di Lecce-Catania:
TIRI IN PORTA                          Lecce: 6        Catania: 1

TIRI FUORI E/O RESPINTI   Lecce: 7         Catania: 3

PALLE IN AREA                         Lecce: 42      Catania: 17

CROSS EFFETTUATI                Lecce: 29       Catania: 8

FALLI SUBITI                             Lecce: 10        Catania: 17

CORNER                                       Lecce: 6          Catania: 1

OFF-SIDE                                     Lecce: 0          Catania: 3

COEFF: PERICOLOSITA’          Lecce: 0,31     Catania: 0,23

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