Tiziano Prinari, centrocampista del Nardò (foto D.Nestola – acdnardo.com)

POLLA- Muscoli e fantasia al servizio della squadra. La linea mediana del Nardò quest’anno potrà contare sulla fantasia e sulla forza di Tiziano Prinari, eclettico centrocampista classe 1995 tesserato dopo la scorsa stagione vissuta in quel di Chieti, nel girone F della Serie D. In Abruzzo Prinari, alla prima esperienza importante fuori dal Salento dopo l’esplosione in Eccellenza di due anni fa con il Casarano (7 gol in 18 presenze spalmate su sei soli mesi) ha confermato tutti i buoni presupposti mostrati in una crescita calcistica molto importante, tanto da portare gli occhi addosso di Inter (tanti tornei giovanili disputati sin dall’età di 13 anni) e Chievo Verona (contratto rescisso dopo soli 3 mesi di permanenza nel settore giovanile clivense nel 2013). All’esplosione di Prinari però non hanno contribuito solo questi picchi soltanto sfiorati a causa di una sfortuna balorda, ma anche e soprattutto gli anni passati a farsi le ossa tra San Cesario, dove ha esordito in Promozione dopo l’avventura nell’Inter, e Galatina, il preludio dell’altra favola senza lieto fine al Chievo.

Presupposti giusti– Il trasferimento al Nardò è stato accolto al meglio dal centrocampista granata, affascinato dall’opportunità stagionale: “Questa piazza non ha bisogno di convincere un giocatore ad accettare; – commenta Prinari- la tifoseria e la storia dicono già tutto. La società poi è una garanzia. In questo periodo sono pochi i sodalizi capaci di fare calcio come loro. Nel Salento secondo me, dopo il Lecce, onestamente, c’è solo il Nardò, è inutile girarci attorno”.

Ok Ragno– Le fatiche del ritiro si fanno sentire anche se la soddisfazione per lo svolgimento del campionato è la sensazione più importante: “Il ritiro è andato bene, mi sento a pezzi. È un buon segnale – commenta Prinari sorridendo – vuol dire che abbiamo lavorato”. Il centrocampista ex Chieti e Casarano è soddisfatto dell’approccio dato da mister Ragno: “Il mister lo conoscevo bene, affrontando le sue squadre da avversario ho visto il suo 4-4-2 votato all’attacco. Io posso ricoprire tutti i ruoli dal centrocampo in su, per me non è un problema. Incontrando il mister, ed allenandomi con lui, ho apprezzato sin da subito le sue tecniche; punta al possesso palla, cura molto la fase offensiva di noi centrocampisti. L’impressione è ottima”.

Passato e futuro– Il centrocampista, leccese delle ex Case Magno, è ambizioso quando si parla della prossima stagione: “Voglio divertirmi. Spero di far bene con questa maglia. Sono stato ad un passo dalla Lega Pro quest’estate e, magari, spero di arrivarci col Nardò.” Prinari è alla seconda esperienza con la maglia del Toro. Nell’infausta stagione 2013-14 finita con la radiazione, a fine settembre il Nardò già in disarmo, e il centrocampista leccese fu protagonista di una delle partite che resterà nella memoria dei tifosi granata. Era il 29 settembre 2013 quando la juniores comandata in campo da capitan Antico fermò il Bisceglie, squadra candidata alla promozione, per 1-1 (con pari ospite solo al 93’) grazie ad un bolide da cineteca di Tiziano Prinari: “Di quella partita mi ricordo le facce dei giocatori del Bisceglie e soprattutto l’affetto di tutta quella gente che amava il Nardò vicina a noi. La mia rete? Il gol è stata un’apoteosi, mi vengono i brividi a raccontarlo. Se cercassi di immaginarlo un’altra volta, non riuscirei a trovare le parole per descriverlo”.

Vizietto– Prinari ritorna a Nardò con la scomoda reputazione di calciatore falloso, affibbiatagli dopo i nove cartellini gialli e le tre espulsioni dello scorso campionato. Per lui però è acqua passata: “Sto cercando di cambiare. L’anno scorso a Chieti giocavamo in un modulo diverso, tante situazioni erano differenti e, essendo spesso impegnato nella rottura del gioco avversario, mi sono esposto a tutte queste sanzioni. Quest’anno deve essere il contrario, il gioco dobbiamo crearlo noi e gli altri devono pensare a romperlo”.

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