fuerteventura vacanzeLECCE – Buone notizie per gli italiani stanhi dopo un’annata lavorativa. Il Pil torna in positivo, l’occupazione aumenta e anche dal turismo arrivano i primi segnali positivi. La voglia di “staccare” degli italiani èinfatti in ripresa, anche se il budget da dedicare alle ferie resta ridotto. In occasione dell’estate 2015, ha intenzione di andare in vacanza il 68% degli italiani, per un totale di oltre 32 milioni di persone, quasi 2 milioni in piùdello scorso anno. Rimane bassa, però, la spesa media prevista per persona: per quest’anno la stima è di 840 euro, il 18% di meno dei 1.022 euro indicati nel 2010, prima della crisi finanziaria. Questo quanto emerge dalla consueta indagine di Confesercenti ed SWG sulle vacanze estive degli italiani. In generale, quest’anno si pensa di più alle vacanze, soprattutto per avere un pò di relax: per un italiano su tre – il 33% – l’estate del 2015 sarà all’insegna della ricerca del riposo, una quota in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 21% rilevato lo scorso anno.

Sarà un’estate al mare per un viaggiatore su due, la Croazia supera la Spagna tra le mete estere preferite, crolla il Regno Unito. In Italia la Puglia rimane la regione piu’ gettonata. Boom delle case in affitto, ma l’albergo è il più scelto: vi soggiornerà il 36%. Rimane alta, però, l’attenzione a quanto si “investe” nelle ferie. I vacanzieri che hanno intenzione di spendere meno della scorsa vacanza passano dal 34% al 36%, quasi un milione in più, sottolinea Confesercenti. A questi si aggiunge una quota del 29% che manterrà invariato il budget. La questione economica, insomma, è ancora al centro dei pensieri degli italiani. Non è un caso che il 45% di chi va in vacanza indichi comunque proprio le disponibilità economiche come fattore decisivo nella scelta.

Rispetto al 2014, si assiste comunque ad un miglioramento del clima di fiducia: calano sia la preoccupazione per l’economia italiana, fattore segnalato dal 13% contro il 16% dello scorso anno, sia il timore di perdere il posto di lavoro, indicato dal 10% contro il 14% dell’estate passata. L’11% di chi ha deciso di rinunciare alle ferie lo farà perchè impegnato nel lavoro: si tratta del livello più alto registrato negli ultimi 5 anni. Chi non si concederà vacanze, perà, lo farà soprattutto per questioni di budget: a fronte di una maggior propensione complessiva, chi rimane a casa lo fa più che in passato per ragioni economiche. Il 51%, infatti, adduce come motivo il non potersi permettere le ferie, il 9% in più dello scorso anno. Il 12% segnala invece problemi familiari -assistenza a familiari, malati, bimbi piccoli- e il 13% sostiene, invece, che andrà in un altro periodo.

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