11169093_10204942273929108_1911190710_nLECCE (di Massimiliano Cassone) – Il giorno dopo, in tutte le situazioni, è sempre quello destinato alla riflessione, ai pensieri ed ai buoni propositi. Questa volta nel caso del Lecce è diverso. Il giorno dopo la vittoriosa trasferta di Martina Franca bisogna soltanto sorridere e rimanere concentrati. Occorre solo avere un pensiero in testa: provarci fino alla fine. Comunque vada, si consegnerà al futuro un ambiente più maturo e forse finalmente consapevole che la realtà calcistica di Lecce ora si chiama Lega Pro.

Ieri la squadra di mister Bollini ha espugnato il “Tursi” per la prima volta nella storia e l’ha fatto con merito. anzi, se la gara fosse terminata con un risultato più rotondo nessuno avrebbe potuto obiettare nulla. Ha deciso l’incontro “Dudù” Doumbia, la freccia nera franco-maliana che ha dovuto, anche questa volta, combattere contro la sfortuna ed i legni dei pali e delle traverse; alla fine ha gonfiato la rete e, nonostante un campionato giocato a corrente alternata, ha messo a segno il suo sesto gol stagionale.

Mancano ora appena 180 minuti (più recupero); i giallorossi si ritrovano a tre punti dal terzo posto con Casertana, Juve Stabia e Matera che rappresentano l’ostacolo “quasi” insormontabile verso il raggiungimento dei sospirati play-off.

La Casertana giocherà contro il Savoia (che vive il dramma di un momento da dimenticare) e la Salernitana (già promossa in B). Il Matera affronterà Melfi ed Aversa, mentre la Juve Stabia dovrà vedersela con Vigor Lamezia e Benevento. I giallorossi leccesi dovranno battere Ischia e Vigor Lamezia, poi si vedrà. Non bisogna fare calcoli altrimenti si rischia di fasciarsi la testa prima del dovuto. Serve provarci fino alla fine, fino all’ultimo secondo, col cuore in mano ed il coltello tra i denti, perché bisogna essere onesti, il campionato 2014-’15 del Lecce è stato rovinato tanto tempo fa e non certo solo nell’ultimo periodo.

Bollini sembra aver trovato la quadratura del cerchio e, nonostante tutti i “perché” generati dalle sue scelte nelle settimane scorse, bisogna dargli atto che ora il Lecce giochi con un’identità ben precisa e specialmente nelle scorse due gare (non facili da affrontare) ha dimostrato di avere personalità. Forse è troppo tardi… oppure no?

Viviamola come si dovrebbe vivere lo sport in tutta la sua essenza, poi quel che accadrà lo accetteremo e racconteremo. Forse avremo dei rimpianti e dovremo fare a pugni con i tanti “se” che ci consegnerà questo campionato nel momento in cui si spegneranno i riflettori oppure, chissà, forse c’è ancora tempo per sognare. L’unico cruccio della trasferta a Martina è legato agli incidenti accaduti ieri fuori dallo stadio prima del match. Peccato che esistano ancora idioti che non riescono a capire che il calcio è il gioco più bello del mondo.

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