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Alberto Bollini, allenatore U.S. Lecce

LECCE – Si aspetta in conferenza stampa della vigilia pre-partita col Benevento, come di consueto, mister Alberto Bollini ed invece ecco anche il diesse Antonio Tesoro, un televisore e le immagini salienti del match del “Ceravolo” col Catanzaro,  fatte vedere e rivedere dal preparatore atletico Manuel De Maria; in primis il discusso rosso diretto, che è costato cinque giornate di stop, a Davide Moscardelli da parte del signor Lanza di Nichelino.

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Il diesse Antonio Tesoro e il preparatore atletico Manuel De Maria

“C’è stata da parte dell’arbitro una condotta dal primo all’ultimo minuto che ci ha penalizzato e non stiamo parlando di singoli episodi. Cosa dobbiamo pensare? Siamo sconvolti –spiega Tesoro junior perché queste situazioni posso compromettere se non rovinare il nostro campionato. A prescindere da tutto, però, la nostra volontà è quella di non mollare nulla. C’è la sensazione di non poter mai lottare ad armi pari e questo ci rende stufi, come lo è anche la gente di Lecce. Siamo ancora vivi, chi scenderà in campo domani darà sicuramente il 110% per cercare di guardare ancora una volta all’obiettivo playoff. Ma quello che ho visto sabato, così come negli ultimi due anni, non mi è piaciuto e non potevo non dirlo”.

DELUSIONE BOLLINI – Nemmeno il tecnico di Poggio Rusco riesce ancora a digerire quello che è successo sabato pomeriggio: “Quello che mi rammarica di più è stata la mancanza di collaborazione al dialogo da parte dell’arbitro. Dispiace anche per l’antisportività dimostrata da Ghosheh che, tra l’altro, sul volto non aveva nulla dopo il presunto contrasto con Moscardelli ed ha anche dichiarato di non essere stato toccato. Sabato scorso il nostro demerito è stato quello di aver subito in apertura d’incontro il gol dello svantaggio. Per come si era messa la partita, ci poteva essere un tracollo; invece abbiamo giocato un grande calcio, da squadra. Bisogna anche recitare il mea culpa per le occasioni da rete che abbiamo avuto, anche se abbiamo colpito due traverse e alla fine il portiere avversario si è rivelato il migliore in campo. Dobbiamo migliorare sotto porta e iniziare a giocare con la mentalità da Lega Pro. Una cosa è certa, chi scenderà in campo domani venderà cara la pelle”. 

 IL MODULO –  Il Lecce è una squadra camaleontica che può adattarsi a varie vesti tattiche: “Io ‘fissato’ per il 4-3-3? A me non piace quando ci sono delle etichette, perchè a livello tattico sono aperto a diverse soluzioni di gioco. A prescindere da tutto, tra squalifiche e infortuni, la squadra è viva e speriamo che questa amarezza e rabbia agonistica vengano trasferite in campo. Bogliacino e Sacilotto? Sono convocati e sono clinicamente guariti, ma purtroppo non avranno entrambi i 90’ nelle gambe. Miccoli? Salterà la gara di domani e questa non ci voleva, ma fortunatamente non è nulla di grave. Moscardelli? Non lo scopro di certo io: per noi è un giocatore insostituibile e perdiamo tantissimo senza di lui, Davide è molto amareggiato. Anche Lepore e Mannini sono fondamentali per noi, ora stavano bene e la prestazione di sabato lo dimostra. Manconi tornerà domattina e vedremo come sta dopo aver giocato con la Nazionale a Lugano. Caglioni ha un problema e vedremo come starà domani: ho convocato tre portieri per questo. Ora, però, concentriamoci sulla gara di domani che non sarà facile. Il Benevento non è secondo in classifica a caso: sono una squadra attrezzata e in avanti hanno Eusepi, Marotta e Alfageme che in tre hanno fatto 31 gol. Un giocatore che toglierei ai nostri avversari? Non lo so, perché hanno dei buoni elementi per ogni reparto. Più che togliere qualcosa a loro vorrei i miei calciatori. Bisogna volere bene al Lecce e stare vicini alla squadra, lo ripeto, e farlo magari con critiche costruttive e con un po’ di ottimismo….”.

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