Gustavo Di Mauro Vagenin
Gustavo Di Mauro Vagenin

LECCE (di Carmen Tommasi) – Sogna di portare il Lecce in alto, studia Scienze della Comunicazione e si coccola il calore del pubblico salentino. Gustavo Di Mauro Vagenin, arrivato a gennaio nel Salento in prestito con diritto di riscatto dal Novara e partito titolare a Pagani, spera di tenersi stretto un posto in paradiso con la maglia giallorossa: “Mi definiscono tascabile e scoiattolo? Può essere che sia piccolo, ma nel contrasto non lo sono e divento scoiattolo (scherza, ndr). Io mi alleno sempre per essere titolare, ma poi è il mister a decidere come sempre chi scende in campo. Sono rimasto contento – spiega l’attaccante brasiliano, 23 anni – per essere partito dal 1′ minuto con la Paganese; ora spero di fare bene e di rimanere a lungo titolare”.

LE FASCE – Il neo-arrivato in casa leccese parla di mister Alberto Bollini e del suo gioco: “Per quello che ho visito in queste due settimane, al nostro allenatore piace farci giocare sugli esterni e farci andare al cross. Io, ad esempio, gioco a sinistra ed uso il mio sinistro per fare assist, così come fa Embalo sulla corsia di destra. Questo è un modulo importante anche per Moscardelli che serve per fargli arrivare i cross. Con questo schema penso di poter segnare di più, perché con il taglio in mezzo per noi è più facile arrivare in porta. Infatti, la rete di Salvi,è arrivata proprio da un’azione così. Il mister ha tanta energia ed è un grande motivatore, ci trasmette tanto. Il nostro obiettivo deve essere partita dopo partita, due gare fa eravamo fuori dai play-off e ora ci siamo dentro. Vedo ottimismo, sono ottimista e penso che possiamo fare bene…”.

L’ITALIANO – Per l’ex Novara, originario di São Paulo, questo è il quarto anno in Italia: “Sono stato tre anni a Salerno in cui ho vinto tanto e lì mi sono trovato davvero molto bene. A Novara ci sono stato solo sei mesi e sono stati di grandissima esperienza, ho imparato tanto; qui a Lecce ho molto entusiasmo e spero di fare bene. Nel Salento i tifosi sono molto caldi e sono contento di essere qui. Spero di lottare e di portare il Lecce più in alto possibile. Il mio italiano? Lo parlo bene perché nei primi miei due anni a Salerno un mio compagno di squadra, Marco Lanni, mi ha aiutato molto con la lingua, lui è uno che studia molto. Poi mi sono iscritto a Scienze della Comunicazione, sempre a Salerno, ma quest’anno non ho dato nessun esame per via della distanza da Novara (sorride, ndr). Ora sono a Lecce e sono molto contento”.

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