sala pienissima neve a giugno
Sala pienissima

MARTANO (di Massimiliano Cassone) – Ho contato novanta sedie nella sala convegni “Karol Wojtyla” di Martano; le ho contate non appena sono arrivato. Mi sono sembrate più che sufficienti per la presentazione di un libro, in cuor mio ho sperato che servissero tutte, ancora non immaginavo che in quella sala stava per succedere qualcosa di straordinario. Le sedie non sono bastate, ne sarebbero servite più di due volte tante, sono arrivate oltre duecento persone col passare dei minuti, mentre lui, Andrea Bufano, non si rendeva nemmeno conto e firmava dediche sui numerosi libri che venivano acquistati.

Il fatto straordinario è stato vedere tanta gente presente a un evento che non è stata la presentazione di un libro e basta ma qualcosa di più profondo; “Neve a giugno”, questo è il titolo del libro edito da Edizioni Kurumuny, è stato il suono del gong che ha sancito la rinascita sociale di Andrea. Il trentottenne di Martano a cui abbiamo dato visibilità dopo i noti fatti del post Lecce-Carpi di giugno 2013, quando fu arrestato con l’accusa di violenza a uno steward e proclamatosi sempre innocente (così come è stato riconosciuto alla fine del processo), ha dovuto sopportare la lama del pregiudizio che ha reciso la sua vita facendogli perdere tutto: dal lavoro all’amore, dalla serenità riacquistata alla stima di chi non aspettava altro per dirgli “tu non cambierai mai”. Noi abbiamo sempre creduto nella sua innocenza.

Bufano
Andrea Bufano, Tiziana Colluto e l’Avv.Giuseppe Milli

Bufano ha pagato per il suo passato (era stato arrestato per una serie di rapine scontando la pena). Poi la lenta risalita grazie alla bravura e alla caparbietà dell’avvocato Giuseppe Milli che con un capolavoro d’astuzia e ingegno legate alle leggi vigenti l’ha risollevato da terra, mostrandogli la via maestra da seguire. Nei mesi in cui è stato costretto (dall’obbligo di dimora) a casa e in quel di Martano, Bufano ha maturato l’idea di “denudarsi” letteralmente, sentendo l’esigenza di mettere nero su bianco tutta la sua vita. Ha scritto la sua biografia senza nascondere nulla: rapine, cocaina, è stato attore hard, giocava d’azzardo e chi più ne ha più ne metta. È stato come togliersi i vestiti davanti al mondo ammettendo tutti gli errori, gridando a tutti che ora è una persona nuova e ha bisogno di un’altra possibilità. Tutti meritiamo una nuova possibilità. Tutti meritiamo di spezzare l’atomo del pregiudizio e di far conoscere di noi la parte più vera.

Bufano
Andrea Bufano

Ha moderato l’incontro la giornalista Tiziana Colluto che ha messo in risalto l’essenza del racconto che non andrebbe letto in maniera superficiale, ma dovrebbe essere masticato come si mastica una medicina amara convinti che comunque faccia bene, andrebbe rosicchiato snocciolando i punti sensibili di una vita in cui tutti sbagliamo e tutti abbiamo bisogno di dimostrare che siamo capaci di cambiare.

Relatori: l’Avv. Giuseppe Milli (che ha raccontato la vicenda entrando nei dettagli della sua strategia che ha portato a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati), Alessandro Calvo, Psicopatologo e Neuropsicologo forense e l’editore Fabio Tarantino.

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I genitori di Bufano

In prima fila c’erano i genitori di Andrea Bufano, visibilmente emozionati nel vedere quel figlio, causa di tanti dolori, seduto lì di fronte a tante persone arrivate per lui, e uno dei fratelli che intervenendo ha detto: “Sono il fratello di Andrea, ma sono l’antitesi, siamo completamenti diversi, e oggi assisto a qualcosa di straordinario, non ci avrei mai creduto se me lo avessero raccontato, bravo Andrea”. A loro, a tutta la sua famiglia, ma in particolare alla madre e al padre, Bufano ha dedicato il libro, regalando una gioia grande dopo trentotto anni di patimenti. In più occasioni il padre di Andrea si è emozionato non riuscendo a trattenere le lacrime.

È finita con l’applauso finale dei tanti intervenuti e con la speranza che il sorriso di Andrea visto questa sera sia il primo vagito di una nuova vita.

Si scrive per tanti motivi, c’è chi scrive per egocentrismo e chi per legittima difesa, c’è chi scrive per lavoro e chi per passione, Andrea continui pure a scrivere, nessuno da lui si aspetta dei best sellers, chi ha capito che in fondo è un bravo ragazzo, si aspetta che non faccia altre “cazzate” e continui a coccolare la sua famiglia; il resto arriverà… e poi quel che avviene conviene, se il cuore è colmo d’amore tutto si affronta. E negli occhi di Bufano questa sera, mentre parlava affannandosi per non perdere nessun concetto, si leggeva l’amore: per la famiglia, per sé e per la vita.

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