Graziano Pellé in AzzurroLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Esordire con l’Italia in una gara ufficiale ed andare subito in gol, con la tua rete che vale la vittoria e 3 punti. È il sogno di qualsiasi calciatore. È quel che è riuscito a realizzare Graziano Pellè, attaccante salentino classe 1985, che con la maglia del Lecce si è tolto le prime soddisfazioni della sua carriera (e che soddisfazioni: una Coppa Italia e due scudetti) all’epoca in cui militava come attaccante centrale nella formazione Primavera delle meraviglie, allenata da mister Robertino Rizzo, ma che né in prima squadra prima, né nel suo girovagare in lungo e in largo per l’Italia poi, ha saputo raccogliere gli stessi frutti.

Ieri sera, il ragazzone cresciuto nel Salento (è originario di Monteroni), ma che ha trovato gloria solo all’estero, si è tolto la bella soddisfazione di regalare agli Azzurri del C.t. Antonio Conte il successo nelle qualificazioni ad Euro 2016, segnando la rete del successo su Malta. Una favola a lieto fine? Beh, è ovvio che l’attuale centravanti del Southampton speri che si tratti di un felice inizio, più che di un happy ending, per dirla in inglese…Graziano Pelle - Calcio Premier League 2014/2015 - Southampton v

Proprio in Inghilterra, Pellè si sta facendo apprezzare per le sue doti di bomber dallo spiccato fiuto per il gol. Solo poche settimane addietro ha realizzato una spettacolare marcatura in acrobazia che gli è valsa la copertina di tutti i rotocalchi d’Oltremanica, ma anche italiani, e che ha deciso la partita contro il Queens Park Rangers. Un gol bellissimo, definito “la rovesciata dell’anno” ed il cui video ha fatto presto il giro del mondo.

Strana la storia del ragazzo di Monteroni però. Dopo l’esordio in maglia giallorossa datato 2004 (Lecce-Bologna 1-2), inizia il suo peregrinare lungo tutto lo Stivale. Si susseguono così le poco esaltanti esperienze a Catania, Crotone e Cesena. Quindi le più recenti con Parma e Sampdoria. Nel mezzo, si va a fare le ossa, come suol dirsi, in Olanda, nell’AZ Alkmaar di Louis van Gaal prima e nel Feyenoord dopo. Proprio con la casacca del club di Rotterdam si impone all’attenzione generale e diventa un idolo dei tifosi segnando 50 reti in 57 presenze. Riesce anche a dettare la moda in fatto di acconciature, tanto che i ragazzini del Paese dei tulipani chiedono ai propri hair-stylist di avere i capelli “alla Pellè“. In due stagioni nel Feyenoord (dal 2012 al 2014) si mette in bell’evidenza a suon di doppiette e triplette. La scorsa estate lascia però la Eredivisie per approdare in Premier League tra le fila del Southampton. Il resto è storia dei giorni nostri.

pellè a lecceGraziano Pellè è dunque entrato negli annali del calcio leccese e nazionale per la sua impresa messa a segno ieri con l’Italia. Il 29enne attaccante salentino è stato il quinto giocatore cresciuto nel Settore giovanile dell’U.S. Lecce ad esser convocato in Nazionale. Gli altri giocatori cui è toccata la stessa soddisfazione sono stati Franco Causio, Antonio Conte, Francesco Moriero e Andrea Esposito, compagno di squadra di Pellè nella “Primavera” giallorossa.

A lui è toccato in sorte di essere il quarto giocatore, dopo i già citati Causio, Conte e Moriero, a segnare un gol in maglia azzurra, ma il primo a farlo all’esordio.

I tifosi del Lecce, pur apprezzando ed applaudendo il bomber monteronese, sono divisi tra chi lo ricorda con affetto e chi, al contrario, non gli “perdona” il non aver voluto accettare di restare nel club in cui ha tirato i primi calci perché retrocesso in B e non all’altezza, dichiarò all’epoca dei fatti, delle sue ambizioni. “Guelfi e ghibellini giallorossi” insomma anche in quest’occasione…

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