Sport e vita come binomio perfetto. “L’attività fisica, se praticata in sicurezza, assicura non solo un maggiore stabilita’ delle glicemie, ma anche una migliore gestione della malattia (il diabete di tipo I, ndr), grazie all’adozione di uno stile di vita piu’ sano e ad una maggiore integrazione dei giovani diabetici a livello sociale”: sono questi i temi base che il progetto “Diabete sport training” ha voluto diffondere tra bambini e ragazzi affetti da diabete di tipo I, al fine di consentire loro di scoprire quali siano le loro attitudini sportive e che la loro malattia non è incompatibile con lo sport ma, anzi, che quest’ultimo puo’ aiutarli a stare meglio e a vivere meglio nella società.

Il progetto, che ha già toccato sei città e ne toccherà altre due entro la fine del mese di settembre, è stato promosso e realizzato dal Coordinamento delle Associazioni italiane giovani diabetici, sostenuto dalla Fondazione Vodafone Italia e dal Coni, che ha messo a disposizione le proprie strutture per la realizzazione dei camping, ognuno della durata di tre giorni. In occasione dell’inaugurazione del camping di Roma, questa mattina, Alex Zanardi, presidente della Fondazione Vodafone Italia, e Giovanni Malago‘, presidente del Coni, hanno presentato l’iniziativa alla stampa presso l’aula magna del Centro Coni “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa, affollata di ragazzi che parteciperanno alla tre giorni di sport. “Ad oggi –ha spiegato Zanardi- sono stati quasi mille i ragazzi, tra i 6 e i 30 anni, che hanno partecipato ai camping, costantemente seguiti sul campo da un’equipe medica formata da circa 200 operatori, tra diabetologi, nutrizionisti, psicologi, infermieri, medici dello sport e preparatori atletici”.

Divisi in gruppi in base all’età, i ragazzi sono stati coinvolti in diverse attività e test volti a valutare le capacità motorie dei ragazzi, a far scoprire loro le relazioni tra attività fisica, consumi energetici, dosaggio di insulina e autocontrolo e a metterli alla prova nella gestione dell’alimentazione. Al termine dei camping, i ragazzi hanno ottenuto il passaporto sportivo che non solo indica le predisposizione e le attitudini sportive ma, soprattutto, attesta la condizione fisica e le capacità di coordinamento dei giovani sportivi.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha tenuto a sottolineare l’importanza di iniziative come queste che avvicinano allo sport fasce di popolazione, in questo caso i ragazzi malati di diabete di tipo I, che altrimenti rischiano di non scoprire mai di avere le stesse possibilità degli sportivi sani.Tengo a precisare -ha concluso- che lo sport è anche un potente mezzo di prevenzione delle malattie, questo significa che fa bene non solo ai cittadini, ma anche alle casse dello Stato perchè consente risparmi”.

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