Tesoro, leccezionale.itLECCE (di Carmen Tommasi) – Lo sogni, lo costruisci pedina per pedina, te ne affezioni, lo coccoli, ne vai fiero e poi speri che arrivino anche i primi risultati sul campo. Quelli importanti, frutto di impegno, lavoro e dedizione, ma anche di un pizzico di sana fortuna: è questo il nuovo-vecchio Lecce per il diesse Antonio Tesoro. Una squadra solida e costruita per vincere che si appresta ad affrontare la nuova ed ardua Lega Unica: “Tre aggettivi per descrivere il Lecce? Unito, compatto e voglioso. Ne ho altri due – aggiunge orgoglioso il ds giallorosso – determinato e forte”.

Direttore, sta per iniziare il terzo campionato come diesse del Lecce:  quest’ultima squadra la sente più sua?

“Diciamo che per motivi diversi sono state tre squadre che mi sono appartenute con esperienze e sensazioni differenti. Il primo anno c’era l’entusiasmo di essere arrivato in una grande piazza, la pressione che questa comportava e dei calciatori con un blasone da A che poi, a dire il vero, sono stati meno appaganti di altri meno importanti, è stato un anno negativo a livello di emozioni. L’anno scorso, invece, ho provato delle belle sensazioni con un gruppo di persone per bene. Dico che è stata un’esperienza appagante, con una rincorsa clamorosa e che solo per una questione di sfortuna non siamo riusciti a fare il salto di categoria. Quello che sta per iniziare mi sembra un anno più tranquillo, quello della consapevolezza. C’è un’atmosfera familiare. Mi ha fatto un immenso piacere che tutti i calciatori sono voluti rimanere, ciò significa che erano stati molto bene lo scorso anno e che si erano trovati a loro agio. Tranne Giacomo Beretta che, comunque, aveva esigenze diverse”.

L’anno scorso aveva dichiarato che l’acquisto di Fabrizio Miccoli era stato quello che, dal punto di vista umano, l’aveva emozionato di più: adesso con chi la identifica questa frase?

Non c’è un nome in particolare, ma diciamo che l’arrivo di Moscardelli è stato un colpo epico in questa categoria. Credo che qualsiasi tifoso vorrebbe avere in squadra uno come Davide. A me piaceva già da prima che iniziassi a fare questo mestiere. Potrei fare tanti altri nomi, il rinnovo di Lopez e quello di Diniz. Caglioni, ad esempio, ha rinunciato ad offerte importanti per rimanere con noi. Potrei continuare con la lista, ma non lo faccio per non fare un torto a nessuno”.

Si metta nei panni del comune tifoso: la squadra è ormai quasi al completo, cosa chiederebbe al diesse Tesoro come rinforzo per completare la rosa?

Un ritiro a Međugorje (sorride e ironizza, ndr), perché a questa squadra manca la fortuna. Siamo una rosa molto strutturata e, ad oggi, non vedo grossi buchi o reparti in ‘deficit’. Anche l’arrivo a centrocampo di Alessandro Carrozza, che è stato accolto un po’ in sordina, è di alto livello. Quindi, fossi un tifoso chiederei sicuramente una buona dose di fortuna per la prossima stagione….”.

Miccoli-Della Rocca: è  la coppia d’attacco delle meraviglie?

In avanti, oltre a loro due, abbiamo Bogliacino e Moscardelli. Spetterà al mister decidere come e chi fare giocare. Quello di Gigi (Della Rocca, ndr) è stato un acquisto molto lungo e complesso, ma appagante. Già da questa prima fase di ritiro ha fatto vedere il suo valore specifico e con lui accanto Fabrizio sta tornando quello che abbiamo visto in A nei tempi migliori, è il compagno ideale per il nostro capitano e molto utile alla squadra”.

Qual è il suo giocatore-sogno? O quello che si è fatto scappare da quando ha iniziato a fare questo mestiere.

Non ho grandi rimpianti di mercato, a dire il vero. Diciamo che c’è sicuramente qualche acquisto mancato, ma questo ci sta. Ora a mente, però, non ricordo un giocatore che avrei voluto portare nelle mie squadre e che poi non è arrivato”.

Ipotizziamo che il Lecce parta col 4-4-2 per la prossima stagione: faccia il nome di un giocatore per reparto che non lascerebbe mai in panchina.

“A questa domanda non posso assolutamente rispondere (sorride, ndr). La formazione la fa sempre il nostro allenatore ed è lui a decidere, com’è giusto che sia”.

Quanto la preoccupa la nuova Lega Unica?

“Sarà un campionato ancora più difficile del precedente. Se saremo nel girone C spero almeno che ci sia il giusto equilibrio e che le suddivisioni vengano fatte con un minimo di criterio. Ci sono piazze importanti, squadre molto attrezzate e forse ancora di più di certe formazioni della serie B. Si incontreranno delle difficoltà sia ambientali che tecniche. Prima erano 33 formazioni, ora sono 60 ed i posti per la B sono rimasti inalterati… Sarà una stagione davvero dura e credo che sarà importante anche la componente fortuna”.

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