Il Lecce "Berretti" 2013/'14
Il Lecce “Berretti” 2013/’14

LECCE (di Gabriele De Pandis) –Nel calcio giovanile il successo sul campo è un successo relativo, bisogna perseguire prima di tutto la crescita dei ragazzi, permettendogli il lancio verso i palcoscenici che meritano e che si guadagnano con il lavoro quotidiano”. Esordiva così il direttore generale del settore giovanile dell’U.S. Lecce, Matteo Lauriola in occasione del Premio “Gemme dello Sport, manifestazione tenutasi a Novoli nello scorso mese di gennaio che ha insignito dell’onorificenza anche il dirigente giallorosso originario di Manfredonia, artefice da dietro la sua scrivania della cavalcata dei Pasculli-Boys.

Le parole di Lauriola non fanno altro che inorgoglire lo staff della “Berretti” giallorossa, squadra sconfitta soltanto nella finale nazionale del campionato dall’Albinoleffe.

Berretti torreIl quasi raggiunto successo sul campo sarebbe stato la ciliegina sulla torta di un campionato dove i giovani giallorossi hanno raccolto innumerevoli successi individuali e vittorie memorabili. L’annata vincente del settore giovanile della società di Piazza Mazzini assume un rilievo ancor più evidente se si analizza la composizione della squadra. Spesso quest’anno abbiamo evidenziato che la “Berretti” leccese ha dominato il proprio girone ed ha sfiorato lo scudetto con una squadra “sotto età”: i baby salentini, compagine composta maggiormente da classe 1996 e 1997, hanno spesso primeggiato su squadre con un’età media decisamente superiore e, nell’infausta finale di Vercelli, l’Albinoleffe schierava classe 1994 e classe 1995. È doveroso un applauso a tutto il gruppo, ben guidato da mister Pedro Pablo Pasculli e dal suo vice Claudio Dell’Anna, che ha onorato benissimo il settore giovanile giallorosso, storicamente avvezzo ai successi.

Chironi 1
Gianmarco Chironi

Tanti guardiani oltre a “Super Chiro”- La porta dei Pasculli-Boys è stata la meno battuta del campionato. Oltre ad un buon assetto difensivo proposto dal tecnico argentino, parte del merito deve esser data a Gianmarco, portiere classe 1997, quest’anno esploso e cresciuto esponenzialmente anche grazie ai frequenti allenamenti in prima squadra, quando in avvio di campionato ha dovuto anche fare il dodicesimo. Il ragazzo di Surbo si è rivelato un “veterano” nelle movenze e nello stile, esplosivo tra i pali e ordinato e attento nelle uscite alte e basse, particolare che denota una lettura del match già efficiente nonostante la giovane età. Oltre a Chironi la batteria dei giovani portieri giallorossi ha contato Stefano Carrieri, in campo nell’ultima giornata di campionato e dodicesimo nelle final-four di Vercelli, Niccolò Petrarca, due presenze con tante buone parate sia a Lucera contro il Foggia sia nella partita casalinga contro la Paganese, e Stefano Spinelli, “dodicesimo” dei Pasculli-Boys che ha avuto il suo acuto stagionale a Mottola nella partita esterna contro il Martina, partita in cui Spinelli ha ben figurato.

Leandro Versienti
Leandro Versienti

La cerniera di lusso– Storicamente, si è soliti ripeterlo, i campionati si vincono partendo da una buona difesa. Pedro Pablo Pasculli ha applicato questa massima nella sua conduzione della stagione regolare, conclusa con il primo posto del girone E, raggiunto anche grazie alla difesa meno battuta del girone. Al centro del reparto ha giganteggiato Andrea Castellana, centrale difensivo grottagliese padrone delle palle alte pervenute nella trequarti difensiva. Con lui si sono disimpegnati a turno Andrea Morello, difensore dal piede educato (è mancato soltanto per centimetri il gol strappa-applausi su punizione) impiegabile anche a sinistra, e il jolly del pacchetto arretrato Simone Cassano, classe 1997 che nasce come centrocampista ma che ha fatto le fortune di Pedro Pablo Pasculli nel quartetto difensivo. La fascia destra, nonostante qualche infortunio di troppo che ne ha pregiudicato il seguito della stagione, è stato il regno di Leandro Versienti: il terzino novolese, “invenzione” del direttore Lauriola che ha spinto tanto per il suo adattamento in quel ruolo dopo le precedenti esperienze da esterno puro, ha brillato per veemenza nelle proprie scorribande, sempre pericolose e ben concluse. A sinistra Marco Fersini non ha sofferto il salto in “Berretti” ed ha occupato il suo posto sull’out mancino con una facilità di tocco e di passo che non si addice a un classe 1997. Alberto Potenza, altro ragazzo bloccato dagli infortuni per una considerevole parte di stagione, ha contribuito alla causa giallorossa con prestazioni d’infinita sostanza difensiva, specialmente nel match casalingo contro la Salernitana, dove ha “ringhiato” spesso sui pericolosi attaccanti campani. Tanta corsa mista a uno spirito di sacrificio fuori dal comune è stata data anche da Stefano Chirizzi, elemento giunto tra i Pasculli-Boys a gennaio.

Andrea Risolo
Andrea Risolo

Un centrocampo “azzurro”- Il Lecce “Berretti” e le nazionali giovanili di Lega Pro: un legame costruito soprattutto grazie ai palleggiatori della metà campo giallorossa. Luca Guadalupi, brindisino classe 1996, è stato il metronomo e la “scatola delle sorprese” dei Pasculli-Boys: dai suoi piedi sono spesso partiti suggerimenti smarcanti per le punte e soluzioni da fuori insidiose per i portieri avversari. La stagione di Guadalupi, contornata anche dal gol in azzurro, è terminata con l’ambito riconoscimento di miglior giocatore della finale. Il centrocampo ha bisogno di un condottiero capace di prendere le redini della squadra: il timone della mediana è stato spesso tenuto da capitan Gianmarco Monaco, trascinatore di questa squadra, anima della “Berretti” giallorossa soprattutto nei momenti difficili, e più forte dei guai fisici che l’hanno tenuto lontano dai campi da gioco nella fase cruciale del campionato. Insieme a Monaco spesso al “Colaci” si sono ammirate sontuose prestazioni di Andrea Risolo. Il mesagnese si è dimostrato un jolly indispensabile per Pasculli, poiché si è rivelato impiegabile senza differenze a centrocampo e al centro della difesa: tempi giusti d’intervento, scelte sempre sapienti nell’avviare l’azione offensiva dal centro, capacità di dettare i tempi del gioco a centrocampo e qualche gol sono doti che hanno regalato anche a lui la maglia azzurra. Qualche metro più avanti la rivelazione è stata Samuele Parlati, ennesimo atleta classe 1997 lanciato in “Berretti” dall’ex “cabezon” con risultati eccellenti sulla trequarti offensiva grazie ad un passo delizioso e ad una capacità di tenere sempre il pallone incollato ai piedi. Francesco Rotunno è stato il “cagnaccio” del centrocampo leccese, ma anche lui ha deliziato i supporters giallorossi con dei tiri da lontano che hanno trafitto i portieri avversari.

Andrea Cicerello
Andrea Cicerello

Ali per volare tra i sogni più belli– Il credo tattico del 4-2-3-1 di Pedro Pablo Pasculli ha fatto le fortune degli esterni giallorossi, importanti grimaldelli per aprire le difese avversarie spesso schierate.  a destra, ragazzo che ha esordito anche in Lega Pro contro il Pontedera, è stato sempre la spina nel fianco delle difese avversarie ed è risultato anche discretamente presente in zona gol. Quest’ascesa verticale, cominciata già con l’esordio in Coppa Italia di Agosto al “Tardini” di Parma, ha regalato la maglia azzurra anche a “Cice”. Sull’altro versante di gioco i Pasculli-Boys hanno beneficiato delle abilità tecniche e del formidabile dribbling nello stretto di Matteo Montinaro, il “genio” di Castromediano. Montinaro, classe 1996, ha contornato la sua bella stagione da freccia sinistra dello schieramento giallorosso con dei gol bellissimi: rovesciate e punizioni insaccate da distanza siderale sono numeri ormai entrati di diritto nel bagaglio del ragazzo. Federico Moriero è stato poi il “polmone” della “Berretti” giallorossa. Il giovane esterno, figlio di mister Francesco Moriero, ha dato tanta velocità e quantità alla manovra dei Pasculli-Boys, togliendosi anche lo sfizio di siglare un eurogol nel match casalingo contro il Catanzaro. Ha contribuito alla causa della “Berretti” anche Emanuele Chiriatti, ala della formazione “Allievi” di mister Walter Monaco.

Gaetani 5
Davide Gaetani

Talento e gol in avanti– Il terminale offensivo della “Berretti” giallorossa più presente per minutaggio è stato Mattia Persano. L’ariete di San Donato ha vissuto un anno importantissimo per la propria crescita calcistica, fungendo da unica punta in uno schema, il 4-2-3-1, dove l’attaccante non deve essere soltanto un’animale d’area; Persano, in questo campionato, si è dimostrato quel tipico “attaccante totale” che ormai agli allenatori serve come il pane in questo calcio che pian piano diventa sempre più fisico. Alla fisicità (con assidua presenza sotto porta) di Mattia Persano risponde il talento di Davide Gaetani, “l’apriscatole” della squadra leccese. Gaetani, al suo secondo e ultimo anno in “Berretti” ha trovato poco spazio dal 1’, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre messo la sua indelebile firma sull’andamento delle partite, regalando punti, gol e assist ai Pasculli-Boys. L’essenza della stagione di questo calciatore la si potrebbe sintetizzare nel gol in rovesciata della finale contro l’Albinoleffe, realizzato a pochi minuti dal suo ingresso e propenso a rinvigorire le ambizioni di rimonta del Lecce. Dietro ai due si è mosso bene Giuseppe Sindaco, classe 1997 spesso richiesto dalla “Berretti” per la duttilità offensiva: il melendugnese è un attaccante eclettico che può essere impiegato su tutti i fronti dell’attacco. Matteo Luca, bomber di scorta dei Pasculli-Boys, ha risposto bene ad ogni chiamata arrivata dal tecnico argentino dando profondità e risolvendo in proprio con una doppietta l’ultimo match casalingo della regular season contro la Paganese.

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.