Gruppo DLECCE (di Gabriele De Pandis) – Italia, Uruguay e Inghilterra nello stesso girone, il raggruppamento di ferro di Brasile 2014. La storia del calcio, fatta di ben 7 titoli mondiali in un solo gruppo (4 per l’Italia, 2 per L’Uruguay ed 1 per l’Inghilterra) andrà di scena nel gruppo più duro della prima fase di Brasile 2014. L’urna di Bahia dello scorso 5 dicembre ha regalato all’Italia due match ad alto tasso di fascino contro la Celeste e contro un’Inghilterra desiderosa di rivincita dopo l’uscita di scena per mano dell’Italia nel quarto di finale di Euro 2012. La griglia di partenza del gruppo D è abbastanza enigmatica: Italia e Inghilterra sembrano un filino più attrezzate dell’Uruguay che comunque può annoverare nelle proprie file elementi autori di stagioni più che positive come Suarez e Godin; distanziato dai tre Paesi iridati è poi il Costa Rica, a cui servirebbe una sorta di miracolo sportivo per continuare il sogno mondiale in Brasile. Il c.t. Cesare Prandelli sembra avere già le idee abbastanza chiare nonostante qualche importante nodo da sciogliere, soprattutto in attacco con l’incognita dettata dal recupero di Giuseppe Rossi. L’Italia, storicamente dedita a camaleontiche e vincenti trasformazioni nelle fasi finali delle competizioni mondiali, arriverà in Brasile dopo la bella cavalcata di Euro 2012 fermatasi sul più bello nella famigerata débâcle subita con la Spagna in finale. Gli azzurri potranno contare su qualche elemento in più da lanciare sulla scena internazionale e sui solidi inossidabili senatori De Rossi, Pirlo e Buffon pronti a giocarsi l’ultima carta mondiale. L’avversario principale tra l’Italia e il sogno mondiale già presente nel gruppo D è l’Inghilterra; gli inventori del football arriveranno al mondiale a fari spenti, apparentemente pieni di problemi, ma sempre temibili ed infarciti di calciatori capaci di cambiare i destini della manifestazione mondiale. L’Uruguay, qualificatosi soltanto con il play-off con la Giordania dopo il quinto posto nel girone sudamericano, cercherà di battagliare con i due colossi europei per tenere vivo quel sogno, neanche tanto nascosto, di raggiungere l’atto finale della manifestazione mondiale per far rivivere ai brasiliani l’incubo del Maracanazo; certamente Suarez è un top player mondiale, ma senza dubbio Arevalo Rios non è Schiaffino, Alvaro Pereira non è Andrade e Forlan non è Ghiggia, pertanto l’exploit uruguagio paragonabile a quello del 1950 sembra quantomeno difficile. Dietro alle tre compagini iridate c’è poi sempre il Costa Rica, in partenza per il Brasile con la voglia di sorprendere.

ITALIAITALIA– Talenti affermati, presunti tali, sicurezze e scommesse. Il calderone della nazionale italiana che affronterà il mondiale brasiliano è disseminato di tanti elementi che nello stesso tempo danno fiducia alla spedizione italiana, ma allontanano gli Azzurri dalla griglia delle “favoritissime”. Le plurime soluzioni tattiche a disposizione del c.t. Cesare Prandelli, molte delle quali condizionate dallo stato di forma di Giuseppe Rossi, ago della bilancia delle scelte tattiche dell’allenatore ex Fiorentina, non possono non prescindere dal buon stato di forma dei “senatori” del gruppo. Se la regia di Andrea Pirlo, inossidabile nonostante la lunga stagione vissuta a ritmi altissimi, la tenacia di Daniele De Rossi e la tenuta del duo difensivo della Juventus Chiellini-Barzagli sembrano elementi su cui far leva, dall’altra parte le soluzioni offensive a disposizione del tecnico di Orzinuovi sono tante, ma tutte costellate dall’incertezza per certi livelli. A Balotelli è chiesta l’ennesima prova di maturità dopo un campionato fatto di nubi, “Pepito” Rossi, alle prese con il lungo recupero seguito alla rottura del crociato, non è sicuro di far parte della spedizione e i giovani centravanti Immobile e Destro non hanno esperienza internazionale. Ad oggi, l’unico elemento di sicuro affidamento dell’attacco azzurro è Antonio Cassano, finalmente pronto alla sua prima (ed ultima) chance mondiale dopo la resurrezione sportiva accaduta in quel di Parma dopo gli anni in chiaroscuro all’Inter ed al Milan: il “Pibe de Bari” però non riuscirà a garantire una tenuta massima per 90 minuti, ma i suoi colpi di genio non potranno che far comodo alla causa italiana. Al centro della mediana, l’ultimo posto al fianco di Pirlo e De Rossi (utilizzabile anche in difesa in caso di scelta di pacchetto difensivo a 3 vede un’aspra lotta tra Montolivo, Thiago Motta e Marchisio, con il talentino Verratti, campione di Francia con il Paris Saint-Germain assieme al mediano ex Genoa e Inter ed al secondo portiere Salvatore Sirigu, che rischia addirittura di restare a casa. Sulle fasce sembra ormai affermato il ruolo di Antonio Candreva, già autore di una Confederations Cup a toni alti. Assieme al laziale troverà posto un Alessio Cerci lanciato dal definitivo ed irreversibile exploit alla corte torinista di Ventura; se Prandelli insisterà sulla soluzione tattica con gli esterni alti ci sarà spazio anche per Lorenzo Insigne del Napoli ed in tal caso uno tra Immobile e Destro dovrebbe rimaner fuori. In difesa i soliti Barzagli, Chiellini e Bonucci saranno affiancati dai nuovi “oriundi” Paletta (positivo il suo esordio nell’amichevole contro la Spagna) e Romulo, jolly necessario poiché abile sia sulla corsia destra sia sulla mediana. Le corsie laterali saranno presidiate dai milanisti De Sciglio a sinistra e Abate a destra, con quest’ultimo in vantaggio su Maggio ancora in fase di recupero dopo il pneumotorace. Non sarà l’Italia dei talenti che ha primeggiato a Germania 2006, ma di sicuro questa squadra, molto più operaia rispetto alle compagini precedenti, ha fame sportiva e tutte le potenzialità per far rivivere al Paese delle “notti magiche”.

Gigi BuffonPunto di forza: Il centrocampo è di prim’ordine. Pirlo, De Rossi, Marchisio, Montolivo e l’astro nascente Verratti sono tessitori di gioco e produttori di azioni offensive che farebbero comodo ad ogni nazionale.

Punto debole: Le soluzioni sulle corsie esterne di difesa non fanno dormire sogni tranquilli al Bel Paese. Abate è reduce da una stagione così così, Maggio non è al meglio fisicamente e De Sciglio non riesce a raggiungere una continuità a causa dei ripetuti infortuni.

La stella: Le idee di Andrea Pirlo sono il motore dell’Italia. Scaricato senza troppi complimenti dal Milan e da Allegri, il metronomo bresciano ha fatto le fortune della Juventus di Antonio Conte tricampione d’Italia ed è il simbolo di un calcio italiano alla ricerca di una riqualificazione in campo mondiale.

Ranking FIFA: 9^

Miglior piazzamento: Vincitore – 1934, 1938, 1982, 2006.

 

INGHILTERRAINGHILTERRA– I Leoni non ruggiscono ormai da tempo in campo internazionale, ma hanno un conto aperto con l’Italia da regolare: quello del mondiale brasiliano sarà il secondo incrocio ufficiale in due anni (da aggiungere all’amichevole del 15 agosto 2012 vinta dagli inglesi per 2-1) con gli Azzurri. L’Inghilterra vorrà vendicarsi dell’eliminazione per mano italiana ad Euro 2012 arrivata dopo i calci di rigore (memorabile il “cucchiaio” di Pirlo e rigore decisivo di Diamanti) seguiti allo 0-0 al 120’. L’Inghilterra, qualificatasi agevolmente nel proprio girone, è trascinata da un preoccupante scetticismo dei media locali, non propriamente fiduciosi sull’operato del c.t. Roy Hodgson, abile comunque nel creare un gruppo con giovani talenti in rampa di lancio sotto l’ala dei guru del centrocampo Gerrard e Lampard. Proprio il capitano del Liverpool, comandante in campo anche dei Leoni, reggerà le sorti di una squadra forte con le piccole ma perennemente in difficoltà contro avversari tecnicamente superiori. Gerrard sarà il perno di un centrocampo tecnico che, oltre al già menzionato Lampard, avrà Wilkshere dell’Arsenal e Henderson del Liverpool. I Reds forniranno alla nazionale anche le importanti e sorprendenti soluzioni offensive donate sulle fasce da Raheem Sterling e Daniel Sturridge. Il primo, 19 anni, 9 gol e 7 assist nel bello ma sfortunato campionato del Liverpool, è il tipico calciatore che, svariando su entrambe le fasce, non dà riferimenti al marcatore; Sturridge, esploso finalmente sulle rive della Mersey dopo il girovagare tra Chelsea, Manchester City e Bolton, è la spalla ideale di Wayne Rooney in quanto è impiegabile sia al centro dell’attacco sia sull’out destro. Dietro alle due punte del Liverpool non ci sarà Walcott, bloccato dal crociato rotto, ma ci saranno le frecce Milner del Manchester City, Oxlade-Chamberlain dell’Arsenal e Lallana del Southampton, squadra sorpresa della Premier League con un sorprendente ottavo posto. La bella annata dei Saints ha portato anche alla convocazione mondiale per la punta 32enne Lambert e per il terzino Shaw. Tra i pali Joe Hart cercherà di invertire quel leitmotiv ormai affermato che vede il portiere come punto debole della nazionale d’Albione. La difesa, orfana dell’ex capitano John Terry, potrà beneficiale dell’esperienza di Glen Johnson, anch’egli rinvigoritosi a Liverpool, della velocità di Baines e della forza bruta di Gary Cahill, centralone da affiancare a uno tra i due Red Devils Jones e Smalling. Le partite non si vincono col blasone, si sa, ma il mix proposto da Roy Hodgson, fatto di corridori e centrocampisti completi, potrebbe rivelarsi vincente.

Steven GerrardPunto di forza: Il centrocampo inglese, seppur diverso da quello sontuoso dei primi anni Duemila guidato dallo Spice-boy David Beckham, sembra essere più che ben assortito: i tempi di Gerrard (nella foto), gli inserimenti di Wilkshere e le accelerazioni delle due frecce del Liverpool, Sterling e Sturridge, sono un pericolo reale.

Punto debole: Joe Hart, portiere dal rendimento altalenante, guiderà una difesa che nelle ultime amichevoli non ha risposto benissimo alle sollecitazioni degli attacchi di Cile e Germania. Anche se il mondiale sarà un’altra cosa, il campanello d’allarme è già suonato.

La stella: Le sorti dell’attacco dei sudditi della Regina poggeranno ancora su di lui: Wayne Rooney, 17 gol e 12 assist in 29 presenze nella prima annata post-Ferguson del Manchester United, è nel pieno della sua maturità tecnica ed agonistica. Le sue azioni personali, i suoi gol da capogiro e la sua infinita volontà saranno un fattore primario in caso di successo dei Leoni.

Ranking FIFA: 11^

Miglior piazzamento: Vincitore – 1966.

 

URUGUAYURUGUAY– Tornare in Brasile a giocarsi un Mondiale dopo il successo clamoroso del 1950, raggiunto grazie ad un’epica finale contro i padroni di casa del Brasile, in Uruguay ha un sapore più che particolare. Al fischio finale dell’andata dello spareggio in quel di Amman contro la Giordania, finito 0-5 per la Celeste, i pensieri e i sogni di tutti i supporters uruguaiani aleggiavano lì al Maracanà di Rio, teatro dell’ultimo successo mondiale uruguagio e simbolo di un incubo per un intero Paese, quello verdeoro. Le forti velleità uruguaiane però devono subito fare i conti con il “gruppo di ferro” con Italia e Inghilterra: la squadra guidata da Oscar Tabarez, vecchia conoscenza del calcio italiano con esperienze al Milan e al Cagliari, dovrà sin da subito gettare il cuore oltre l’ostacolo per primeggiare. Le speranze della Celeste faranno leva su un attacco abbastanza ben assortito: Luis Suarez è stato il simbolo del Liverpool 2013/2014 arrivato a pochi passi dal titolo ed Edinson Cavani viene da 16 gol e 6 assist, realizzati partendo largo a sinistra nel trio d’attacco proposto da Laurent Blanc nell’ultima vittoriosa Ligue 1 con il Paris Saint-Germain. Dietro ai due top-player si attesta poi l’eterno Forlàn, 34 anni in forza ai giapponesi del Cerezo Osaka e pronto a dare una mano in corsa al gruppo di Tabarez assieme ad Abel Hernandez del Palermo. A centrocampo spicca l’estro e la qualità dell’ex Bologna Gaston Ramirez, passato in estate al Southampton e attore protagonista della bella stagione dei Saints dopo l’esperienza sotto le Due Torri. Sul versante sinistro Cristian Rodriguez dell’Atletico Madrid, recuperato ormai dopo una serie di problemi alla coscia, si giocherà il posto con Alvaro Gonzalez della Lazio e Lodeiro del Botafogo; nel cuore del campo i polmoni del felsineo Perez e di Arevalo Rios (seguiti a ruota dal 33enne Eguren e da Walter Gargano) cercheranno di portar legna alla squadra. In difesa, davanti al sempre più sicuro Muslera, le ampie garanzie date dalla coppia centrale Godìn (Atletico Madrid)-Lugano (West Bromwich) non sembrano le stesse fornite dai terzini Fucile (Porto) a sinistra e Alvaro Pereira (ex Inter ora al San Paolo), favorito sullo juventino Caceres, a destra. Il Maracanazo magari sarà destinato a rimanere soltanto una chimera, ma uno scacco a Italia o Inghilterra spianerebbe la strada verso un altro mondiale memorabile, alla stregua del quarto posto di Sudafrica 2010.

Edinson CavaniPunto di forza: L’attacco, formato da due calciatori di livello come Luis Suarez ed Edinson Cavani, ha in canna dei colpi micidiali, soprattutto nelle prevedibili situazioni di campo aperto.

Punto debole: Il centrocampo appare abbastanza sbilanciato: dietro a Gaston Ramirez, schierato a destra, non c’è un regista che possa dettare i tempi in un certo modo: Gargano, Eguren, Arevalo Rios e Perez possono dare soltanto tanta quantità.

La stella: Il ritorno su alti livelli del Liverpool è anche merito suo: Luis Suarez, 31 gol e 21 assist è riuscito nello stesso tempo a vincere sia il titolo di capocannoniere sia la palma di miglior assist-man della Premier League. La definitiva esplosione del 27enne uruguagio è destinata a lasciare qualche strascico anche al mondiale.

Ranking FIFA: 6^

Miglior piazzamento: Vincitore – 1930, 1950.

 

COSTARICACOSTA RICA– Il ruolo di cenerentola nel gruppo di ferro di Brasile 2014 non è poi così scomodo. Jorge Luis Pinto, tecnico della nazionale centroamericana dal settembre 2011 bravo a centrare l’obiettivo della qualificazione al mondiale brasiliano in scioltezza, guiderà una compagine che cercherà di onorare al massimo i propri colori cercando di non sfigurare contro le tre accademie del calcio mondiale italiana, uruguaiana e inglese; in più il Costa Rica, perché no, proverà a capitalizzare qualche spazio che indubbiamente si andrà a creare nelle tre sfide del girone per provare a sorprendere. Il c.t. colombiano, alla seconda esperienza col Costa Rica dopo il biennio 2004-2005, schiererà i suoi ragazzi con un 5-4-1 molto abbottonato che proverà a pungere con le veloci ripartenze orchestrate sulla destra da Bryan Ruiz del PSV ed al centro da Celso Borges, calciatore ora all’AIK Solna formatosi nella scuola calcistica scandinava. Il terminale offensivo dei Ticos sarà Joel Campbell, 21enne di proprietà dell’Arsenal maturato quest’anno in modo verticale in Grecia all’Olympiacos; il classe 1992 sarà una prima punta atipica, in quanto giocatore molto dinamico, tecnico e bravo ad attaccare gli spazi con il pallone tra i piedi. Dietro a Campbell le scelte secondarie saranno Saborio (Real Salt Lake City) e Urena (Kuban Krasnodar). A centrocampo qualche faro puntato lo avrà anche Yeltsin Tejeda, 22enne in rampa di lancio dopo i successi in patria con il Deportivo Saprissa. Dietro Pinto dovrà eleggere il portiere titolare tra Alvarado dell’AZ Alkmaar e Navas del Levante e scegliere i tre mastini di difesa che affiancheranno i terzini “europei” Diaz (Mainz) a sinistra e Gamboa (Rosenborg) a destra. Sarà difficilissimo eguagliare l’exploit della prima partecipazione mondiale, quando l’esordiente nazionale dei Ticos, guidata allora da Bora Milutinovic, beffò Svezia e Scozia raggiungendo sorprendentemente gli ottavi di finale, dove però fu sconfitta dalla Cecoslovacchia.Bryan Ruiz

Punto di forza: La freschezza e la voglia di emergere della gioventù. Bryan Ruiz e Joel Campbell vogliono chiudere al meglio la stagione della loro esplosione con un buon mondiale, contornato magari da qualche gol contro Italia, Inghilterra ed Uruguay.

Punto debole: Lo schieramento ultradifensivo proposto da Jorge Luis Pinto non nasconde i limiti di una difesa la cui tenuta, soprattutto al centro, è da verificare contro avversari di gran lunga più dotati e differenti dalle compagini incrociabili nei match CONCACAF.

La stella: Joel Campbell, 21 anni, un contratto con l’Arsenal fino al 2016 ed una stagione da protagonista all’Olympiacos, soprattutto dopo la partenza di Kostas Mitroglou a gennaio. In Brasile sarà l’uomo di punta dei Ticos assieme a Bryan Ruiz (nella foto), compagno che Campbell cercherà spesso in ogni eventuale attacco costaricano.

Ranking FIFA: 34^

Miglior piazzamento: Ottavi di finale – 1990

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