Antonello CaporaleLECCE – Domani sera, (ore 19:30 – ingresso gratuito) presso il Museo Ferroviario di Lecce, il gruppo informale (Ri)Generazione Politica ospita in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Puglia, Improvvisart ed Associazione Ionico Salentina Amici Ferrovie, il giornalista de Il Fatto Quotidiano e scrittore Antonello Caporale che presenterà il documentario La vita è un treno per la regia di Enzo Monteleone (lavitaeuntreno.ilfattoquotidiano.it).

Si tratta di un viaggio che illustra, attraverso la ruggine di alcune tratte ferroviarie dismesse, l’Italia in soffitta, lasciata alla memoria, ferita, abbandonata. Il treno è l’unico vettore a essere connettore di comunità. Attraversa vallate, buca le montagne, incontra i paesi come un lungo bruco che trascina persone e speranze, progetti e disgrazie. Con gli anni è maturata l’idea che non fosse utile, opportuno, intelligente collegare le grandi metropoli ai piccoli borghi, la campagna alle città, il piccolo al grande. Sono nati i treni super veloci, le tratte super moderne che hanno diviso l’Italia, sezionandone la capacità di spesa, il merito, e persino i bisogni. Chi corre a trecento all’ora e chi rimane a piedi. L’Italia è come un barcone affollato su un lato. Di qua piegato fino a imbarcare acqua, di là quasi deserto. Il treno è costoso, le strade no. Il treno porta deficit, l’asfalto crea valore economico, distribuisce ricchezza. Per una parte dell’Italia il treno è divenuta una spesa insostenibile. Meglio il bus.

antonellocaporaleAntonello Caporale, classe 1961, dopo una laurea in Giurisprudenza all’Università di Salerno, si trasferisce a Roma. Dopo 22 anni a “La Repubblica” – dove ha ideato le interviste “Senza rete”, ha firmato “Il Breviario”, rubrica quotidiana di pillole di vita politica e, sul sito web, “Piccola Italia, vizi e stravizi del Belpaese” – da settembre 2012 passa al Fatto Quotidiano. Ha scritto alcuni saggi. Nel 2006 La Ciurma (L’Ancora del Mediterraneo); con Baldini Castoldi Dalai Editore ha pubblicato Impuniti (2007), Mediocri (2008) e Peccatori (2009). Nel 2010 ha pubblicato Terremoti Spa (Rizzoli) e nel 2001 Controvento (Mondadori).

Il Museo Ferroviario, che si affaccia sulle cave di Marco Vito, ospita 31 rotabili d’epoca delle FS e FSE, tra locomotive a vapore, carri e carrozze, più cinque mezzi di servizio esposti all’interno di due capannoni (un degli anni 20 e uno degli anni 70) e sui binari esterni. Nei locali attigui sono invece esposti cimeli, plastici e apparecchiature di segnalamento.

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