tab marcatoriLECCE (di Italo Aromolo) – L’analisi delle reti realizzate finora in campionato dal Lecce indica come le vie del gol siano davvero infinite per i salentini: i 39 centri stagionali, infatti, con cui l’attacco giallorosso si attesta come attuale terzo migliore del torneo di Lega Pro di Prima Divisione, Girone B, alle spalle soltanto della capolista Frosinone (42)  e del Perugia (40), sono stati realizzati in ogni modo, sotto le più svariate vesti tecniche e tattiche: di testa o di piede, da destra o da sinistra, su punizione o su rigore, al primo minuto o al novantaquattresimo.

Ognuno di questi 39 gol (in realtà 42, al netto del 3-0 a tavolino sulla Nocerina) ha una sua storia alle spalle, raccontata da grandi giocate, triangolazioni al millimetro, lanci col compasso, ma anche da rudi contrasti o mere casualità. L’analisi a tutto tondo che condurremo sulle marcature giallorosse va al di là della semplice presentazione di numeri e statistiche: ogni gol rivela infatti un’idea tattica ed una ben precisa organizzazione di gioco offensiva, oltre ad essere sintomatico di pregi e difetti che il Lecce ha palesato, nel bene e nel male, in questo campionato dal finale ancora tutto da scrivere.

Lerda, leccezionale.itQuando: controllo della gara dopo una partenza sprint. Una delle principali caratteristiche che la creatura di Franco Lerda ha maggiormente evidenziato fin qui è stata la sua tendenza a partire a tutta birra nei primi minuti di gioco, giocando al massimo delle proprie possibilità fisico-atletiche e spesso sorprendendo l’avversario con avvolgenti manovre offensive degne del Barcellona dei tempi migliori, per poi limitarsi, nella seconda frazione, ad un’azione di contenimento dedita a preservare l’eventuale vantaggio accumulato. E sono numerose le gare che potremmo elencare per averne una concreta conferma: ultima in ordine di tempo, Lecce-Ascoli (2-1), ma anche Gubbio-Lecce (1-2), Lecce-Paganese (2-0), Lecce-Benevento (2-0), Lecce-Pisa (2-0), Lecce-Viareggio (0-3) ed Ascoli-Lecce (2-5). Anche i numeri suffragano questo atteggiamento tattico: dei 39 gol realizzati, ben il 60% (22) nasce nei primi 45 minuti di gioco, con una particolare frequenza nel terzo quarto (dal 30’ al 45’), in cui le reti realizzate sono state 11 reti (il 30% del totale). Lasciamo al giudizio del lettore se dietro questi dati ci sia un preciso input di mister Lerda, oppure ben determinati motivi atletici, magari dovuti ad una specifica preparazione, o ancora semplicemente una fisiologica stanchezza psico-fisica connessa ad un’estenuante rincorsa il cui peso inizia a farsi sentire.

Doumbia, leccezionale.itChi: la cooperativa multietnica del gol. Come per le reti realizzate, anche nella speciale classifica delle “cooperative del gol” il Lecce, con 13 uomini mandati a segno, è secondo al solo Perugia; tra questi 13, sono ben 7 i marcatori di origine straniera (dagli uruguaiani Bogliacino, Lopez ed Amodio ai francesini Vinetot e Doumbia, passando per i brasiliani Diniz e Ferreira Pinto), per una “multi-etnicità” realizzativa che non eguali nei due gironi di Lega Pro Prima Divisione.

Ciò che salta all’occhio nell’analisi della distribuzione delle reti per reparto, è un insolito bilanciamento tra reti realizzate da attaccanti (50%), centrocampisti (30%) e difensori (20%). Per rendere l’idea, basti un confronto con le statistiche dello stesso Perugia, squadra in cui le realizzazioni dagli attaccanti sono 32 su 40 (80%). Dietro al dato relativo alla prolificità dei difensori, andati tutti a segno tranne Martinez, c’è sicuramente una non comune efficacia sulle palle inattive che a Lecce non si vedeva da diversi anni: quasi il 25 % (9) dei 39 gol realizzati sono scaturiti da corner o da calci di punizione, in cui hanno potuto far valere i loro centimetri i vari Diniz, Vinetot, D’Ambrosio e Abruzzese.

Miccoli calcia punizioneLa mancata convergenza delle reti giallorosse in uno o pochi terminali offensivi dice molto sulla posizione di falso nueve in cui viene schierato spesso e volentieri dal tecnico piemontese Fabrizio Miccoli: il “Romario del Salento”, più che cercare una realizzazione personale che gli è fin troppo ostacolata dalle ruvide marcature a vista dei difensori avversari, dà il meglio di sé quando arretra di pochi metri nel tentativo di aprire sontuosi varchi per i compagni e favorire, in particolar modo, gli inserimenti dei centrocampisti giallorossi. Per fare un esempio, su questo leitmotiv è nato il gol di pregevole fattura realizzato da Mariano Bogliacino nella gara casalinga disputata contro il Pisa, a seguito di una spettacolare triangolazione con lo stesso Miccoli.

Come e dove: sull’asse sinistra Doumbia e Lopez straripano. E veniamo alla parte clou della nostra analisi, ovvero alle modalità preferenziali (il “come” e il “dove”) con cui il Lecce manda in gol i suoi uomini. Considereremo ovviamente lo sviluppo dell’azione e non la sua conclusione (altrimenti la stragrande maggioranza dei gol risulterebbe originare dalla parte centrale del campo), ricordando, ad ogni modo, che il calcio è un gioco di squadra e che non è infrequente che un gol scaturito da una determinata zona del campo non sia il frutto di un recupero di palla dalla parte opposta e viceversa.

Lopez, leccezionale.itOltre ai 9 gol realizzati su calcio piazzato di cui sopra, e ai 6 su calcio di rigore, i numeri mettono in luce la grande propensione degli uomini di mister Lerda ad attaccare sulle corsie laterali, da cui sono scaturiti il 70% circa delle 23 reti realizzati su azione. Di queste, una buona metà (11) origina dalla fascia sinistra, al cospetto dei 6 gol che nascono dalla fascia destra (25%) e dei 7 (30%) che sono il risultato di percussioni centrali o di tiri da lontano. Non ha bisogno di presentazioni l’asse sinistro della formazione giallorossa, vero valore aggiunto contro qualunque avversario: con le loro accelerazioni e sovrapposizioni, Abdou Doumbia e Walter Lopez, oltre a partecipare direttamente alla “giostra del gol” con rispettivamente uno e due gol a testa, si rivelano fondamentali nel creare imprevedibilità offensiva e nell’apportare continui rifornimenti per le punte: il risultato, come detto, è che approssimativamente un gol su due (parliamo sempre di gol realizzati su azione) proviene dai loro piedi. Doumbia, in particolare, è entrato in ben 10 azioni da cui sono scaturiti gol: ricordiamo, tra le altre, i tre assist, in Frosinone-Lecce (3-1, pro Miccoli), in Lecce-Perugia (3-4, pro Zigoni) e in Barletta-Lecce (1-2, pro Amodio), oltre ai due rigori procurati in Ascoli-Lecce (2-5, realizzati da Bogliacino) ed in Lecce-Perugia (3-4, realizzato da Miccoli), oltre allo splendido gol messo a segno a Pagani (Paganese-Lecce 0-1).sciarpata ultrà curva nord lecce

Curiosità: e se canta la curva, e se canta la curva… Chiudiamo con una curiosità: nelle gare casalinghe, il Lecce è andato a segno 22 volte; nella porta sottostante alla Curva Nord, cuore pulsante del tifo giallorosso, sono state realizzate ben 15 su 22 reti (in percentuale, il 70%). Semplice casualità?

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