Federico Moriero 1LECCE (di Gabriele De Pandis) – Federico Moriero, figlio del grande Checco, tiene alta la bandiera della famiglia in casa Lecce dopo lo spiacevole esonero del padre, eterna bandiera giallorossa, caratterizzato da tantissimi rimpianti dopo la brutta partenza in campionato del suo Lecce. Federico, che ricorda il padre nella capigliatura, nei movimenti e nel fisico, è una delle frecce laterali nella faretra di mister Pedro Pablo Pasculli, guida tecnica della “Berretti” giallorossa. 

Jolly di centrocampo Il figlio d’arte dell’ex storico numero 7 del Lecce è un elemento eclettico del centrocampo dei Pasculli-Boys: “Nasco come trequartista centrale, ma mister Pasculli mi ha spostato con successo sulla fascia sinistra. Mi disimpegno bene e mi diverto nel 4-2-3-1 (adottato dal tecnico argentino, ndr) e nel 4-3-2-1. Questo ruolo piace anche a me! Le mie qualità? Sono un mancino vecchio stampo, bravo nella corsa, negli inserimenti e dotato di tantissimo fiato“. L’esterno leccese è anche onesto nell’elencazione dei suoi punti deboli: “Uso troppo il mio piede naturale, il sinistro; devo migliorare imparando ad usare più spesso il destro e, piano piano, costruire un fisico più possente“. 

Grandi obiettivi Moriero è felice di far parte del vincente gruppo dei Pasculli-Boys, battistrada del Girone E del campionato “Berretti”: “Stiamo facendo benissimo in campionato, dove incontriamo tante buone squadre e lottiamo bene, malgrado siamo più piccoli”. L’ala giallorossa, nonostante parta spesso dalla panchina, ha avuto il suo acuto in campionato grazie alla firma personale sulla rete finale del 2-0 al Catanzaro; la rete ai calabresi, perfetta nell’esecuzione del sinistro a giro sul secondo palo, fa gonfiare il petto a Moriero: “Contro il Catanzaro sono entrato negli ultimi minuti avendo subito l’approccio giusto al match. Il mio tiro? Sono stato bravo e temerario non appena ho ricevuto il pallone in quella zona del campo”.Federico Moriero 2

Francesco Moriero“Un padre-allenatore” L’avventura sudamericana di papà Francesco, vicinissimo alla panchina della prestigiosa nazionale del Perù, selezione che tra le proprie fila ha elementi del calibro di Juan Manuel Vargas (Fiorentina), Claudio Pizarro (Bayern Monaco) e Jefferson Farfàn (Schalke 04), farà perdere al ragazzo la vicinanza fisica del suo primo tifoso, infatti, è frequente vedere Checco Moriero allo stadio “Colaci” di Calimera assorto e attento nell’osservazione dei fondamentali di suo figlio Federico. Sul bellissimo rapporto con il genitore il ragazzo racconta: “Mio padre partecipa tanto alla mia vita calcistica, come d’altronde ogni genitore con passati illustri in questo sport, lo posso definire un padre-allenatore; comunque a lui non interessa il mio successo professionale sul rettangolo verde da raggiungere ad ogni costo, mi vuole vedere sempre felice e sorridente”.

Libri e ispiratori Lo spostamento di ruolo da trequartista a esterno, operato da mister Pasculli, aggiunge altri modelli a Federico Moriero: “Da trequartista ho sempre studiato Kakà, il migliore a mio parere; ora che gioco anche esterno il mio modello, anche se occupo la fascia opposta è… mio padre!” L’ala dei Pasculli-Boys dimostra tanta sincerità quando la chiacchierata si sposta sul suo rendimento scolastico: “Sono onesto, a scuola potrei dare molto di più; studio il giusto, né troppo né poco. Dopo la scuola vorrei provare a fare Fisioterapia o Medicina perché l’applicazione sui libri è importante; vorrei fosse la mia principale alternativa al calcio”.

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