Gubbio vino e bandiera LecceGUBBIO (di Italo Aromolo) –Un bicchiere di vino con un panino la felicità… E’ proprio il caso di riprendere le parole della ben nota canzone di Albano e Romina per raccontare ai nostri lettori la domenica speciale che abbiamo vissuto insieme ai tifosi giallorossi in quel di Gubbio, tra la “felicità”di una meritata vittoria sul campo e di una grande festa sugli spalti.

E’ l’ora di pranzo ed una bella giornata di sole (evento più unico che raro nella piovosa cittadina umbra) accoglie allo stadio “Barbetti” gli oltre 100 sostenitori di fede salentina, tra i quali come al solito si mischiano leccesi provenienti da tutte le città d’Italia e di ogni età, con una sorprendentemente elevata (ed altrettanto piacevole) presenza di baby tifosi, accompagnati dai rispettivi genitori.

Per l’inedito appuntamento, il presidente del Gubbio, Marco Fioriti offre un pranzo a base di porchetta e vino a tutti i tifosi: l’occasione è ghiotta e così, dall’ingresso del settore ospiti, ci si sposta tutti insieme verso la curva dei tifosi locali, dove ad attendere la piccola colonia di sciarpe e bandiere giallorosse c’è il tanto desiderato stand di panini ed una invitante tanica di vino alta almeno un metro, già circondata dai tifosi eugubini. Ovviamente è subito corsa sfrenata al cibo e, in un men che non si dica, l’intero popolo del “Barbetti” riesce ad “armarsi” gratis di panino e vino: si sorride e si scherza, quasi increduli per la situazione, e voltandosi intorno è davvero difficile trovare qualcuno che non stia addentando lo spuntino o, se non l’abbia già fatto, non sia alla sua ricerca.

porchettaL’atmosfera nel piazzale antistante la curva dei tifosi del Gubbio è tranquillissima, nonostante la promiscuità con la folta presenza di sostenitori di casa: la gente di qui è pacata e socievole e così, tra un boccone e l’altro, ci si può avvicinare ai vari gruppetti di sostenitori locali per parlare del più e del meno: c’è chi augura al Lecce di tornare al più presto in Serie A, chi si fregia della porchetta che “come la facciamo noi a Gubbio, nessuno in Italia…”, chi si lamenta della subordinazione sportiva del Gubbio al Parma o addirittura chi, tra il nostro stupore, ci ricorda a gran voce: “Lo Russo e Pezzella, non dimenticateli mai, mai!” Si parla di calcio, ma non solo: un tifoso rossoblù racconta come il giorno prima Gubbio sia stata invasa da una “grande” ondata di calore ed è inutile descrivere gli sguardi dei tifosi giallorossi presenti nel momento in cui lo stesso rivelava che la temperatura era stata più o meno sui 10 gradi.

porchetta paninoOltre alla vista degli immancabili furbacchioni di turno che cercano disperatamente di accaparrarsi più di un panino, viene da sorridere (e il motivo lo lasciamo intendere a chi legge) di fronte al responsabile delle forze dell’ordine che, in questo clima di totale pacifismo, ci invita ad abbandonare il più in fretta possibile la zona e a spostarci celermente nel settore ospiti, in previsione di chissà quale “atto terroristico” che da un momento all’altro avrebbe potuto scatenare una guerra tra le due tifoserie.

In questo clima da “Eden del tifo”, anche gli sfortunati tifosi giallorossi che non hanno avuto accesso allo stadio in quanto privi di “sua maestà” tessera del tifoso, si sono potuti consolare con una gita nella bellissima cittadina medievale.

Forse sarà stato l’effetto dell’alcool, ma il fatto che le due tifoserie abbiano condiviso spazi, cibo, vino e opinioni prima della partita non ci è sembrato poi così assurdo come molti (forze dell’ordine in primis) vorrebbero farci credere. Questo, a maggior ragione se, una volta tornati a pancia piena (a proposito, porchetta e vino di ottima qualità!) nel settore ospiti, abbiamo ricominciato la solita vita da “avversari”, gufando i calciatori rivali e fischiando i tifosi di casa, magari gli stessi con cui cinque minuti prima avevamo bevuto un bicchiere di vino insieme. Possibile? Mah! “Stranezze” del calcio…

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