LerdaLECCE – Intervenuto telefonicamente in diretta nella trasmissione “Terzo Tempo Sera“, condotta dalla giornalista Silvia Famularo, il tecnico del Lecce Franco Lerda ha analizzato il periodo positivo della sua squadra, che viene da tre vittorie di fila con quella in casa del Gubbio: “Io l’artefice di questa rimonta? Bisogna ringraziare i calciatori, perché sono loro che scendono in campo, la società con il presidente Tesoro ed il diesse Antonio che in estate avevano visto bene che la rosa ha qualità, il merito va suddiviso con tutti. In primis, i calciatori che, oltre ad avere qualità tecniche, hanno dei valori morali che sono molto più importanti dei primi, altrimenti non si sarebbe usciti fuori dalla situazione iniziale. La vera forza del Lecce? I miei ragazzi – continua l’ex Toro – che si fanno trovare pronti quando vengono chiamati in causa. Anche Zigoni (frattura del quinto dito del piede sinistro, ndr) ieri a Gubbio anche se era da un po’ che non giocava ha fatto bene ed ora lo perderemo per qualche settimana, così come Doumbia (lieve distrazione ai flessori della coscia destra, ndr). Purtroppo il calcio è questo, chi lo vive lo sa, e proprio ora che l’infermeria era quasi vuota perdiamo due giocatori”.

Infine, l’ultima riflessione di mister Lerda è sulla classifica: “Il primo posto? Io credo solo nella partita che viene dopo. Il 24 di settembre, esattamente cinque mesi fa, quando sono arrivato con i miei collaboratori abbiamo pensato a concentrarci solo su quello che veniva dopo, ovvero la partita successiva. Perché c’era sconforto e non era una situazione facile; ora non facciamo programmi e ragioniamo solo sulla gara che affronteremo, che per me è sempre la più importante. Pensare ad altro serve a poco. Sognare fa bene, bisogna farlo ed è una qualcosa che deve fare qualsiasi individuo, guai a non farlo, ma bisogna essere sempre razionali. Non possiamo ragionare più in là della gara che verrà dopo; alla sesta di campionato avevamo un solo punto. Non dimentichiamolo, c’è tempo e modo per fare tutto. Non facciamo voli pindarici. Dobbiamo essere reattivi e concentrati, ha quindi concluso l’allenatore piemontese.

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