esultanza Bogliacino, Diniz, Vinetot SalernitanaSQUINZANO (di Carmen Tommasi) – Spirito di gruppo. Squadra che lotta. Allenatore importante. Per Mariano Bogliacino sono questi gli elementi che stanno facendo del “suo” Lecce una squadra battagliera e cinica che ha portato a casa cinque vittorie di fila: “Il Catanzaro? Adesso, rispetto al girone d’andata siamo a ruoli invertiti, perché noi avevamo sempre perso – esordisce il trequartista uruguaiano, classe ‘80 – quando abbiamo incontrato i calabresi. Ora dobbiamo approfittare del nostro momento positivo per fare risultato. In questi giorni ho svolto un lavoro differenziato per una botta al polpaccio di domenica scorsa che sto smaltendo e non credo ci sarà alcun tipo di problema per il prossimo match”.

ABRUZZESE E  & CO – Abruzzese, De Rose e Barraco sono degli elementi e dei rinforzi importanti per il prosieguo del campionato: “Il direttore Tesoro ci ha portato in squadra dei calciatori che ci daranno una mano e completano la nostra rosa. Con Lopez ed Amodio ho un ottimo rapporto e posso dire che sicuramente la loro prima scelta è quella di continuare a vestire la maglia giallorossa, spero che vada tutto bene. Ora vedremo cosa succederà”.

IL RUOLO – L’ex Napoli è diventato ormai fondamentale nel 4-2-3-1 del tecnico Franco Lerda: “La mia posizione in campo è particolare, con mister Lerda mi trovo molto bene e lo ringrazio perché mi ha insegnato in quel ruolo tanti movimenti. Perché già dallo scorso campionato, giocando dietro la prima punta, mi chiedeva dei movimenti particolari. Nel calcio moderno è molto importante partecipare alla fase difensiva, tatticamente è fondamentale dare tutti una mano. I complimenti del mister? Lo ringrazio e spero di continuare così”.

GRUPPO VINCENTE – Insomma, il segreto del Lecce di quest’anno è una squadra pronta al sacrificio: “Il nostro è un lavoro di squadra che stiamo facendo ed i risultati si vedono. La mentalità che abbiamo è merito dell’allenatore, perchè lui ci ha inculcato la cultura di lavorare tanto e l’esempio è la gara dell’Aquila, dove anche in inferiorità numerica per molto tempo, abbiamo subito solo un tiro in porta. Il sacrificio è importante in una squadra, perché gli attaccanti sono i primi difensori”.

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