LECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – Un rinforzo di lusso, e tanto corteggiato, per il centro della difesa e, all’occorrenza, anche terzino sinistro. Un altro, e altrettanto gradito, per il centrocampo, ma anche, se serve, come trequartista o esterno offensivo. Il primo si chiama Giuseppe Abruzzese, l’altro Dario Barraco e sono i primi due rinforzi arrivati nel Salento per rinforzare “ad hoc” la rosa giallorossa, entrambi fortemente voluti dal diesse Antonio Tesoro.

Vi presentiamo gli ultimi arrivati in casa Lecce, cercando si scoprire le loro caratteristiche e la collocazione tattica all’interno del collaudato 4-2-3-1 del tecnico Franco Lerda.

Abruzzese, leccezionaleit“ABRU” DUE, IL RITORNO – A volte ritornano, più “vecchi” di qualche anno, con un’esperienza più utile alla causa, con una maturità diversa e con l’entusiasmo di quando se n’erano andati. Per Giuseppe Abruzzese il ritorno nel Salento è stato proprio così, fortemente voluto sia dallo stesso giocatore, che dalla famiglia Tesoro. Lascia la serie B e la fascia di capitano del Crotone per “re-indossare”, dopo ben 9 anni, quella maglia giallorossa con cui aveva fatto tanto bene dalla stagione 2002 a quella 2005, collezionando 64 presenze e due gol. Trentadue anni, difensore centrale, ma anche abile terzino sinistro quando serve: efficace in fase di copertura, bravo nel gioco aereo e generoso nella corsa. Il giocatore, nato ad Andria, ha firmato un contratto con il club di Piazza Mazzini fino al giugno 2016. Nel 4-2-3-1 di Franco Lerda potrebbe essere il perno della difesa in coppia con Gilberto Martinez, “El Tuma”, ma in attesa del recupero del costaricano, domenica potrebbe esordire dal primo minuto accanto al brasiliano Diniz, con D’Ambrosio a destra e Lopez a sinistra.

Dopo aver indossato le maglie di Tricase e Fidelis Andria, diventando uno dei baby calciatori più promettenti dell’allora serie C, arriva a Lecce a soli 21 anni e, nella squadra allenata da Delio Rossi, viene ricordato come uno degli attori principali della promozione in serie A, in una stagione in cui ha collezionato 26 presenze ed un gol. A massima serie conquistata, e nonostante gli innesti fatti arrivare dalla famiglia Semeraro per rinforzare la rosa, rimane in giallorosso, esordisce in massima serie e mette in cassaforte prestazioni importanti e il primo gol in A nel match contro la Lazio (il 31 agosto del 2003 allo stadio Olimpico).

Nella salvezza conquistata nella stagione 2003-2004 rimane un punto di riferimento importante per la squadra salentina ma, con l’arrivo del boemo Zeman come guida tecnica, il difensore gioca appena sette partite in una stagione. In quella 2005-2006, con Gregucci prima e Baldini poi, non trova fortuna e nel 2006, con la sessione invernale di calciomercato, va in prestito ad Avellino e la stagione dopo a Trieste.

Le buone prestazioni in serie cadetta non bastano a rinnovargli il contratto con il Lecce. La svolta della sua carriera arriva, certamente, con le maglie di Grosseto e Crotone che gli danno lo scettro di difensore accreditato e di stoffa di serie B.

Con la maglia degli squali, allenati da Massimo Drago, nella stagione di serie cadetta in corso, gioca titolare e colleziona 13 presenze, ma alla chiamata del “suo” Lecce, nonostante le resistenze del club di appartenenza, non riesce a dire no e torna nel Salento. Domenica c’è Lecce-Benevento ed “Abru” potrebbe partire titolare e fare coppia con Diniz. I tifosi lo aspettano e lui non vede l’ora di dimostrare di essere ritornato con più entusiasmo e carica agonistica di quando se n’era andato.

barraco-latina24ore-27SEMPRE IN ALTA CLASSIFICA – L’ultimo acquisto centrato dal direttore Antonio Tesoro è Dario Barraco, centrocampista di fascia capace di disimpegnarsi, negli ultimi due anni, in squadre di vertice del girone di B di Prima Divisione come Latina e Trapani. Romano classe 1985, è un esterno offensivo di piede destro che ha nel ruolo di trequartista destro la sua posizione naturale in campo; dall’altra parte però il centrocampista, specialmente nelle sue due ultime annate, si è disimpegnato senza differenza e senza sbalzi di rendimento su entrambe le fasce offensive ed, all’occorrenza, anche nel ruolo di trequartista offensivo.

Il suo inserimento, quindi, appare totalmente in linea con i dettami tattici di Franco Lerda, ordini che dispongono il Lecce con l’ormai assodato 4-2-3-1 che fa delle fasce una componente indispensabile; il centrocampista classe 1985 potrebbe essere, oltre ad una valida alternativa sulle corsie laterali, il primo indiziato per lo spinoso ruolo di vice-Bogliacino. Barraco poi, calciatore che può vantare anche esperienze nella Cisco Roma, nel Celano e nell’Alghero, ha una spiccata vena realizzativa che gli ha portato la bellezza di 13 gol con la maglia granata del Trapani e 10 con quella nerazzurra dei Pontini. La sua ascesa si è registrata nella stagione 2009-10 con il Trapani di mister Boscaglia; con la maglia granata il centrocampista ha centrato il salto dalla Seconda alla Prima divisione.

La stagione successiva, vissuta sempre in Sicilia, è l’ulteriore passo in avanti per il calciatore romano che, con il suo Trapani, domina per lunghi tratti il campionato ma vede sfuggirsi il salto in B sia nella regular season ,a seguito del recupero dello Spezia, sia nei play-off dopo la cocente sconfitta nella finale con il Lanciano. La scorsa stagione è stata segnata dalla prima promozione in serie cadetta del giocatore romano, passato in estate nelle file del Latina: schierato sia a destra sia a sinistra del trio d’attacco della squadra pontina, ha collezionato 25 presenze e ben 9 gol, bottino invidiabile per un calciatore che non è un bomber di razza.

I suo gol sono spesso colpi d’alta classe, infatti, l’esterno è solito a cercare le conclusioni da fuori area, spesso letali per i portieri avversari. L’esperienza in B della prima parte di stagione non si è rivelata felice per Barraco, capace di timbrare il cartellino solo 7 volte in campionato a causa dell’eccessivo affollamento tra le file pontine. La voglia di rimettersi in gioco ed il desiderio, magari, di acquisire più continuità, hanno spinto l’ormai ex Latina all’avventura nel Salento alla ricerca, chissà, della terza promozione in quattro anni.

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