LECCE (di Carmen Tommasi) – Dopo otto risultati utili di fila il Lecce di Franco Lerda, protagonista di un primo tempo più che positivo, perde 3-1 in casa del Frosinone e rallenta così la sua corsa verso i play-off nella scalata in classifica. A fine gara, esplode in sala stampa la rabbia unanime del tecnico Lerda, del difensore Diniz e di capitan Fabrizio Miccoli contro la discutibile direzione di gara dell’arbitro Abisso di Palermo, cui fanno seguito le dichiarazioni al vetriolo del diesse Antonio Tesoro contro l’arbitro siciliano, già negativo lo scorso anno durante Lecce-SudTirol (0-1).

DIFESA – Dopo quattro partite senza subire gol, la retroguardia giallorossa ne prende tre in un colpo solo, di cui uno su rigore. Solo sull’ultima rete incassata il portiere Perucchini parrebbe poter fare qualcosina in più. Per la prima volta nella stagione Gilberto Martinez, soprattutto nella ripresa, è apparso in difficoltà soffrendo la prestanza fisica del gigante Daniel Ciofani. C’è da dire, però, che “el Tuma” non è stato supportato a dovere dai compagni di reparto. Marcus Diniz, invece, colpevole secondo il signor Abisso di Palermo, di aver toccato in area la palla per il calcio di rigore a favore del Frosinone, è stato protagonista di una prestazione attenta rispetto a quella dei suoi compagni di reparto. TRE GOL SUBITI E PERUCCHINI PERDE L’IMBATTIBILITÀ.

CENTROCAMPO – Buona e grintosa la prova di Romeo Papini, rimasto in campo solo 40’, fino a quando non ha costretto il tecnico Lerda al cambio forzato per infortunio. L’ex Carpi è ormai diventato una pedina importante per il 4-2-3-1 dell’allenatore di Fossano e per i compagni di reparto, e non solo. Non brillante, invece, la prova di Fabrizio Melara e non di certo per l’impegno, perché quello non è mancato. Meglio nel primo tempo: il centrocampista romano, colpisce anche l’ennesimo legno, ma nella ripresa cala vistosamente e costringe l’ex allenatore del Torino al cambio. BENE NEL PRIMO TEMPO, OPACHI E IMPRECISI NELLA RIPRESA.

ATTACCO – Un applauso al capitano Fabrizio Miccoli, e non solo per il gol del momentaneo vantaggio, ma per la grinta che ci mette dentro e fuori dal campo. A fine gara è stremato e in sala stampa non le manda di certo a dire all’arbitro. “Mi sento preso per il c…o”, dice l’ex Palermo alla ricerca della forma fisica migliore. L’ingresso di Zigoni e Beretta nella ripresa regala solo una traversa a testa (di testa) colta nella stessa azione. SESTO GOL IN CAMPIONATO DEL CAPITANO “DELUSO”.

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