LECCE (di G. De Pandis e T. Micelli) – Inizia il viaggio di Leccezionale Salento alla scoperta dei baby gioielli della formazione Berretti dell’U.S. Lecce e non poteva non incominciare da Gianmarco Monaco, il capitano della compagine allenata da Pedro Pablo Pasculli.
Un capitano è un calciatore che unisce al carisma una serie di qualità che sintetizzano temperamento e capacità di essere trait d’union tra la squadra e l’allenatore. Gianmarco Monaco possiede queste qualità e migliora giorno dopo giorno grazie al lavoro quotidiano, la più importante ricetta per il successo. È un metodista di centrocampo classe 1996, figlio dell’ex centrocampista del Lecce Walter Monaco, è il cuore di questa squadra in campo e fuori. Da buon capitano è solito strigliare la truppa nei momenti precedenti il fischio d’inizio.
Regista di centrocampo- Ha le idee chiare riguardo la sua posizione preferita in campo e le sue peculiarità: “Sono una mezzala più assimilabile ad un metronomo di centrocampo che ad un centrocampista di quantità ma ho buoni tempi di inserimento e mi piace buttarmi avanti ogni tanto; mi piace operare indifferentemente in moduli come il 4-4-2, il 4-3-3 ed il 4-2-3-1”.
Un anno fantastico- Il buon lavoro del capitano della Berretti giallorossa sta procurando una serie di successi dalla serie di convocazioni in prima squadra, condite dalle buone prestazioni in Coppa Italia di Lega Pro, e dalla prima maglia azzurra nello stage della Nazionale di Lega Pro di Sorrento: “Sono soddisfatto delle mie esperienze in prima squadra, sto imparando tanto da gente come Salvi ed Amodio, calciatore che ha giocato anche la Serie A con il Napoli; l’esperienza in Nazionale, condivisa con i miei compagni Fersini, Cicerello e Guadalupi è stata positiva ma devo mantenere i piedi ben saldi per terra”. Nel suo ruolo di mezzala il capitano della Berretti non ha dubbi quando si parla di modelli: “Ci sono tanti giocatori forti ma Iniesta è il top”.
Non solo calcio- Gianmarco Monaco sogna di fare il calciatore ma è cosciente e coerente che deve impegnarsi anche in altro per il futuro: “Voglio continuare gli studi e nello stesso tempo riuscire a fare il calciatore, devo riuscire in entrambe le cose”.
In bocca al lupo al capitano sperando che un giorno riesca a calcare quel manto verde del“Camp Nou” casa del suo idolo.