stemma gubbioLECCE (di Italo Aromolo) – Non Napoli, non Roma, ma Gubbio. Come esistono formiche più felici degli uomini, così ci sono piccole isole felici in cui il calcio è vissuto nel migliore dei modi, tra il calore della gente e la partecipazione di tutta la città. Con soli 30.000 abitanti, il comune umbro ha vinto l’Oscar del tifo come città in cui il calcio è maggiormente sentito, con un rapporto tifoso-abitante di 1/15 (come si evince dall’indagine sul tifo di Leccezionale.it). Prendiamo spunto da questo sorprendente dato per conoscere il prossimo avversario del Lecce, il Gubbio di mister Cristian Bucchi, appaiato insieme ai giallorossi a 4 punti, in quart’ultima posizione in classifica.

La storia recente tra Serie B e scommessopoli – Dopo 12 stagioni di fila in Serie C/2-Seconda Divisione, il Gubbio nel biennio 2009-2011 riesce in un clamoroso doppio salto di categoria, raggiungendo dapprima la Prima Divisione e successivamente la Serie B. Nell’estate del 2011, allo scoppio di scommessopoli, il Gubbio finisce alla ribalta della Stampa nazionale per un gesto di grande fair play di un proprio tesserato, Simone Farina, che denuncia un tentativo di combine per il quale gli erano stati proposti 200.000 euro.

Nel disputare il suo secondo campionato di B della propria storia, la società eugubina, orfana dell’allenatore artefice della promozione, Vincenzo Torrente, si affida a Fabio Pecchia, che però è esonerato dopo poche giornate. Al suo posto Gigi Simoni prima e Luigi Apolloni dopo, non riescono ad evitare il ritorno in Lega Pro (il Gubbio conclude al 21° posto). Nella stagione del post-retrocessione, 2012/2013, i rossoblù guidati da Andrea Sottil raggiungono un buon 8° posto, che tuttavia non garantisce la riconferma al tecnico torinese. Il presidente della squadra è dal 2009 Marco Fiorini, proprietario di una società finanziaria.

lec gub tabel precI precedenti – Un solo precedente tra Lecce e Gubbio, 66 anni fa in Serie B: si era da poco conclusa la Seconda Guerra Mondiale quando, alla prima giornata del campionato 1947/’48, il Lecce del tecnico Ercole Dossena liquidò il Gubbio per 4-1, grazie ad un gol di Pietro De Santis e ad una tripletta di Ennio Battistelli.

Il cammino fino ad oggi: ancora nessuna vittoria – Il Gubbio, che ha già riposato, non è ancora riuscito a a centrare una vittoria. Alla prima sconfitta a Perugia (2-1) sono seguiti 4 pareggi di fila, due dei quali ottenuti in rimonta dopo uno svantaggio di due gol: contro Viareggio e Benevento i rossoblù hanno dimostrato di essere una squadra vera e sempre combattiva. Mercoledì scorso, gli eugubini, soprannominati “Lupi”, hanno perso in malo modo contro il Grosseto (1-0), nel recupero del match interrotto per impraticabilità di campo il 29 settembre.

La rosa: è un Gubbio versione Parma – Il Gubbio rappresenta un unicum nel panorama calcistico nazionale: la società umbra –primo caso in Italia- è affiliata al Parma, di cui funge da squadra satellite. La rosa eugubina è infatti costituita per 19/29esimi da giovani di proprietà parmense, mandati in prestito in Umbria per farsi le ossa. Ciò ha riflessi anche sull’età media, tendente verso il basso (23,8 anni).

Il portiere titolare è l’ex Catanzaro Ivan Pisseri, nato proprio a Parma. Di fronte a lui, Gianmarco Ferrari, nato anch’esso a Parma e al primo campionato da pro’ e Marco Briganti, capitano alla settima stagione nel Gubbio, costituiscono un inamovibile coppia di centrali di difesa. La stella della squadra è il terzino sinistro Andrea Giallombardo, un passato in A e in B con Livorno, Ascoli e Grosseto; completano infine il set dei difensori il 29enne Giovanni Bartolucci, scuola Fiorentina ed il napoletano Angelo Tartaglia, lo scorso anno all’Andria. Il reparto arretrato ha incassato 8 gol nelle prime 6 giornate.

bucchiIl ruolo di regista è ricoperto dal marsigliese Rodrigue Boisfer: classe ’81, è un calciatore di esperienza con oltre 100 presenze in Serie B, condite da 2 gol; il jolly di centrocampo è il giovane Pietro Baccolo, che ha solo intravisto la Serie B con la maglia del Padova (5 presenze nel campionato 2009/’10). Le mezz’ali sono il 21enne Nicola Malaccani e il 19enne Michele Moroni, nato e cresciuto calcisticamente a Parma: quest’ultimo, a differenza dei suoi compagni che, pur sempre di proprietà emiliana, sono in giro per l’Italia da diversi anni, è alla prima esperienza tra i “grandi”. Un reparto più di quantità che di qualità, come dimostrano i soli 2 gol che i quattro centrocampisti hanno realizzato complessivamente nella scorsa stagione.

Capitolo attaccanti: ai tifosi del Lecce non può non risaltare agli occhi il nome dell’ex Giuseppe Caccavallo, in Salento nell’annata di Serie B 2006/’07 (2 gol in 11 presenze per lui). L’altro enfant prodige è Federico Di Francesco, classe ’94 già agli ordini di Bucchi con la maglia del Pescara, la scorsa stagione in Serie A (7 presenze). Meno noti alle cronache le altre prime scelte: il brindisino Vito Falconieri, l’ex Nocerina Nicola Russo e il “nonno” della squadra Cristian Longobardi, 31 anni. Non sembrano funzionare a meraviglia le trame offensive dei rossoblù: solo 6 gol realizzati (media di 1 a partita).

Gubbio 4-3-3Tattica e condizione: 4-3-3 senza i big – Bucchi è un fedelissimo del 4-3-3, i cui interpreti chiave sono gli esterni offensivi, pronti a servire con le loro giocate l’ariete al centro o le mezz’ali inseritesi. I Lupi si presentano a Lecce in condizioni precarie: alla fisiologica stanchezza dovuta al recupero infrasettimanale, si sommano le assenze per infortuni di due pedine fondamentali come capitan Briganti e Caccavallo, capocannoniere della squadra con 2 gol. In dubbio anche Bartolucci e Baccolo, che proveranno a forzare fino all’ultimo. Il 4-3-3 che il tecnico romano plasmerà al “Via Del Mare” sarà dunque leggermente rimaneggiato con Tartaglia e Falconieri come new entry di uno scacchiere che vedrà i seguenti interpreti: Pisseri; Tartaglia, Bartolucci, Ferrari, Giallombardo; Moroni, Boisfer, Malaccari; Falconieri, Longobardi, Di Francesco. Ballottaggio tra Moroni e Baccolo e tra Falconieri e Russo.

Ultimissime: Gubbio già in ritiro – La formazione rossoblù è già in ritiro a Corato, da cui si trasferirà a Lecce nella giornata di oggi. Obiettivo riscatto per gli umbri, affannosamente in cerca di una prima vittoria che non arriva nonostante buone prestazioni offerte anche contro avversari di primissima fascia. D’altra parte, la parola d’ordine per i giallorossi è continuità, di risultati e di gioco: in preda all’euforia di una rimonta a cui è meglio non pensare, servirà massima concentrazione nell’affrontare un avversario – lo scriviamo a caratteri cubitali – assolutamente da non sottovalutare.

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