paganese calcio logoLECCE (di Italo Aromolo) – C’è crisi, si va ripetendo ormai ovunque in Italia. C’è crisi per il Lecce, c’è crisi per l’avversario appena incontrato, il Barletta, e c’è crisi per l’avversario che verrà: la Paganese di mister Agenore Maurizi, che ha conquistato appena 3 punti in 6 partite, ha rimediato soltanto sconfitte tra le mura amiche e occupa tutt’ora la quart’ultima posizione in classifica. I campani stanno vivendo una situazione critica: il match contro il Lecce è l’ultima chiamata per il tecnico Maurizi, fortemente a rischio esonero. “Servirà la partita della vita” ha dichiarato l’ex allenatore di Viareggio e Treviso a proposito di una sfida che potrebbe segnare la svolta sia per l’una che per l’altra squadra.

La storia recente: un passato da dilettanti, un presente da pro- Storia di campionati Dilettanti, Eccellenza, Promozione, Serie D, quella della Paganese. Gli azzurrostellati vantano soltanto 11 partecipazioni nell’ex Serie C/1, 5 delle quali negli ultimi 6 anni (nel 2011 la Paganese è retrocessa in Seconda Divisione, ma ha riconquistato repentinamente la Prima Divisione). Il sodalizio campano, il cui presidente è dal 2003 Raffaele Trapani, ha concluso lo scorso campionato al 9° posto, ottenendo una tranquilla salvezza grazie al tecnico Gianluca Grassadonia, che tuttavia a fine stagione ha deciso di lasciare la guida della squadra.

MauriziLa rosa: Paganese baby team del campionato. Con un età media di 21,6 anni la formazione di Pagani è il baby team del girone B; il reparto più verde è l’attacco, con età media inferiore ai 20 anni: la coppia titolare è composta dall’ungherese Novothny, cresciuto nel settore giovanile del Napoli, e dal brasiliano William, in prestito dal Genoa e capocannoniere della squadra con 2 gol. Tra le seconde linee troviamo altri due giovanissimi, Mauro Cioffi e Carmine De Sena, quest’ultimo già avversario del Lecce nella scorsa stagione con la maglia del Portogruaro.

Eccezion fatta per i due portieri di riserva, soltanto uno è il superstite della Paganese 2012/’13: il capitano Enrico Pepe, difensore centrale di grande esperienza; in estate dunque una vera e propria rivoluzione dunque ha colpito la rosa azzurrostellata, con 26 nuovi arrivi, 18 dei quali in prestito.

A proteggere la porta di Svedkauskas, lituano scuola Roma, completano la batteria di centrali difensivi, insieme a Pepe, l’ex Pescara Marco Perrotta, classe ’94, e il napoletano Aniello Panariello, 7 gol nelle ultime 2 annate e già 1 in quella in corso.

A centrocampo, il gioco nasce dal regista Mirko Velardi, palermitano classe ’88, coadiuvato dai compagni di reparto Domenico Franco, ex Chievo, Dino Martinovic, sloveno con un passato italiano nell’Albinoleffe e Daniele Schiavon, proveniente addirittura dall’Eccellenza. Gli esterni di centrocampo, in realtà terzini avanzati, sono Beniamino Iraci, 66 presenze in C/1 con la maglia della Reggiana, Francesco Deli, 6 gol negli ultimi due campionati di Serie D, Ciro Amelio, proveniente dal Frosinone e mai andato a segno tra i professionisti, e Antonio Meola, 23enne napoletano che vanta 19 presenze in B con il Livorno.

Stato di forma, tattica, e risultati: morale sotto i tacchi per Pepe&co– In terra campana aleggia ancora un’aria di cocente delusione per l’andamento dell’ultima partita, persa a Frosinone soltanto nei minuti finali (2-1). Quella in terra laziale è la quinta sconfitta in sei partite per gli uomini di Maurizi, vittoriosi soltanto a Viareggio alla quarta giornata (1-0). Il bilancio dei gol fatti è impietoso: solo 4, e secondo peggior attacco del torneo. Sicuramente una delle cause di tanta sterilità offensiva risiede nell’inesperienza di una gioventù “bruciata”: così in settimana è stato acquistato tra gli svincolati il centrocampista 36enne Domenico Giampà, che tuttavia non potrà essere schierato contro il Lecce, dovendo scontare un turno di squalifica rimediato nello scorso campionato.

A livello tattico, Maurizi è un fautore del 3-5-2; quello che è uno dei moduli più utilizzati nel calcio moderno, se ben orchestrato, può portare a eccellenti risultati sia in fase offensiva che difensiva; d’altra parte il rischio è di non riuscire in nessuna delle due fasi, ed è il caso della Paganese di inizio stagione, i cui fluidificanti non sembrano all’altezza di dominare tutta la fascia.

Un 3-5-2 che domenica al “Torre” sarà ampiamente rimaneggiato negli 11 effettivi, visti i numerosi indisponibili: in porta non ci sarà Svedkauskas, impegnato con la propria nazionale, e per sostituirlo è corsa a due tra i vice Giovanni Volturo, favorito, e Cristian Pergamena. In difesa confermatissimo il pacchetto Pepe-Perrotta-Panariello, con quest’ultimo che in settimana è stato febbricitante ma dovrebbe tranquillamente recuperare (pronto Monopoli). Lo “stantuffo” della fascia destra, Meola, e l’interno di centrocampo, Franco, accusano rispettivamente un affaticamento muscolare e una gonalgia, dunque difficilmente faranno parte della partita: tra i possibili sostituti si candidano Deli come mezz’ala, Ceccarelli o Amelio come laterale di sinistra, il che comporterebbe lo spostamento del polivalente Iraci a destra. Da segnalare che anche Amelio ha avuto noie fisiche in settimana. In attacco Maurizi darà ancora fiducia a William e a Novothny, riservandosi la carta De Sena a gara in corso.

Ecco la probabile formazione anti-Lecce:

3-5-2 paganese

Ultimissime- Dopo la rifinitura del sabato mattina allo “Squitieri” di Sarno, nel pomeriggio parla l’allenatore Maurizi. Poi squadra in ritiro e massima concentrazione per un match di importanza capitale. Gli azzurrostellati vogliono venir fuori dall’eclissi di inizio stagione, ma di fronte si troveranno avversari motivati a fare altrettanto: sarà un match teso e contratto, con due squadre in bilico tra la voglia di vincere e la paura di perdere. Fischio d’inizio domenica ore 15:00.

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