LECCE (di Carmen Tommasi) – Un abbraccio con il patron Savino Tesoro ed il diesse Antonio per ritornare più forti di prima. A volte ritornano, e lo fanno con più entusiasmo di prima e con la voglia di dimostrare che quel legame bruscamente interrotto con un esonero può rinascere e trasformarsi in qualcosa di importante.

La pensa proprio così Franco Lerda, il “nuovo” allenatore del Lecce dopo l’esonero di Francesco Moriero. A presentare il tecnico di Fossano è il responsabile dell’area tecnica Antonio Tesoro che, come prima cosa, tiene a ringraziare l’esonerato tecnico leccese: “Parto ringraziando Checco Moriero e Sandro Morello; premetto che non li ritengo assolutamente i responsabili di tutta questa situazione che si è venuta a creare. Questo è un anno particolare visto il reset effettuato. Potevamo aspettarci una partenza lenta – ha spiegato il diesse giallorosso – ma non che fosse così lenta. Non siamo stati baciati dalla fortuna e siamo partiti con tanti infortuni muscolari che hanno interessato tutti gli elementi che già c’erano, quelli arrivati, quelli che hanno svolto il ritiro, ma pure chi a Montecopiolo non c’era. Ringrazio di cuore Moriero, con cui ho instaurato un ottimo rapporto umano checché se ne dica, quindi per me l’esonero è una sconfitta. Lo ringrazierò anche quando usciremo da questo momento, perché ne usciremo, ed in quel momento mi ricorderò di lui. Perché Lerda? The show must go on… Andiamo avanti con il Lerda-bis convinti della scelta fatta. Abbiamo scelto lui perché conosce già l’ambiente e le sue criticità. Un punto a suo favore è la conoscenza della piazza. Questa è la dimostrazione che l’esonero dell’anno scorso è stata una scelta dettata dalla classifica e da fattori extra-sportivi. Faccio il mio in bocca al lupo al nostro nuovo mister”.

Tesoro e Lerda, leccezionale.itLa parola passa poi al neo arrivato tecnico giallorosso che appare subito fiducioso e pronto a risvegliare il Lecce dopo le 4 sconfitte di fila, e soprattutto dal punto di vista psicologico: “Sono tornato perché questo è il mio mestiere e, quando una squadra che ha i presupposti per poter lavorare bene mi chiede di collaborare, lo faccio volentieri. Abbraccio Checco Moriero, lo conosco e so quanto possa stare male per questa situazione che ho vissuto anche io a Torino”.

IL RITORNO – La scorsa stagione nel Salento, insomma, è stata propizia per il nuovo ritorno: “Qui a Lecce per me c’è un pregresso; mi sento avvantaggiato oggi perché ora conosco meglio l’ambiente rispetto a quando sono arrivato la prima volta ed ho la possibilità di saperne già i pregi e i difetti. C’è la volontà di iniziare un percorso insieme ed a fine campionato di trovarci con una classifica diversa. Ho scelto di tornare qui in maniera razionale, ma anche con un pizzico di orgoglio. Di rivincite da prendermi non ne ho in maniera particolare, ma quest’anno voglio solo riprendere il discorso lasciato in sospeso”.

LA SQUADRA – Ripartire da zero per fare bene e per muovere la classifica: “A parte Bogliacino, Petrachi e Diniz non conosco  personalmente nessuno dei miei nuovi ragazzi, ma solo il loro curriculum o per averli affrontati da avversari. Martinez l’ho avuto per una sola gara, in panchina. Tecnicamente è una squadra che non merita questa posizione in classifica. Ora non dobbiamo guardare al passato, dobbiamo resettare quel che è stato. Voglio un futuro con prospettive importanti. Incominciamo a lavorare e capiamo le problematiche. Pensiamo subito al Perugia; ora abbiamo solo un dato di fatto: i tanti infortuni e gente in ritardo di condizione ma non piangiamoci addosso. Pensiamo solo a lavorare, anche sotto l’aspetto psicologico. Una qualsiasi squadra, sia il Lecce o il Real Madrid, che ha degli obiettivi va risollevata se si trova a zero punti”.

OBIETTIVO PERUGIA – Adesso ciò che conta è concentrarsi sul prossimo avversario di domenica allo stadio “Curi”: “Il mio primo obiettivo è Perugia. Ricordiamoci di essere il Lecce, una grande piazza, ma queste cose non ci danno i punti. Lavoriamo con serenità e grande ottimismo, ma dobbiamo essere realisti. La squadra non l’ho vista giocare, in questi due giorni farò una full immersion di dvd e cercherò di capire il perché delle sconfitte. Primo posto compromesso? Andiamo per gradi e tra qualche settimana mi rifarete la stessa domanda. L’handicap di punti che ci divide da Pisa e Pontedera non mi interessa al momento”.

IL GIRONE B – I valori ambientali potranno essere quelli che faranno la differenza tra girone A e B: “Con il Pescara ho fatto in C/1 il girone del Sud e credo che le differenze siano più ambientali che tecniche. La Cremonese ha perso col Savona e invece si pensava che dovesse vincere tutte le partite del girone A. Naturalmente è diverso andare a giocare a San Marino che a Pagani… Però poi i valori si vedono in campo. Ora bisogna fare quadrato, avere delle idee e lavorare seriamente. Lavoriamo e stiamo zitti. Questo è un campionato anomalo dove non ci sono retrocessioni e si può arrivare noni e fare i play-off, perciò nulla è compromesso per il Lecce”.

IL MODULO – Non parla di schieramenti tattici il tecnico di Fossano, ma sa già come far scendere in campo i suoi uomini: “La mia idea tattica? Parlando di numeri, la mia idea già ce l’ho ma cercherò semplicemente di esaltare le caratteristiche di Miccoli e Bogliacino, per farli esprimere al meglio. Non meritiamo zero punti in classifica e poi, sia da parte del presidente che di Antonio, il diesse, credo ci sia la disponibilità per qualche ritocco. Ho salutato Miccoli che era con Bencivenga negli spogliatoi; secondo la prima risonanza magnetica che ha effettuato non è stata evidenziata alcuna lesione, ma forse è stata fatta troppo a caldo e nei prossimi giorni ne effettuerà un’altra e poi si vedrà”.

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